Considerazioni sparse post GP di Russia
In un weekened caratterizzato dalla pioggia (quanta pioggia!) va in scena uno dei Gran Premi più divertenti e rocamboleschi dell’anno. Vince Hamilton, Verstappen secondo partendo dall’ultima fila. Gran podio anche per Carlos Sainz.
- La pioggia, in F1, può rendere interessante qualsiasi cosa. Non che ce ne fosse così bisogno questa volta, visto che tre top driver come Verstappen, Bottas e Leclerc partivano dal fondo della griglia e Lewis Hamilton occupava solo la quarta posizione. La gara, infatti, vivace da subito, ha vissuto tre fasi: la prima fase delle rimonte, la seconda dei pit stop e la terza, durata appena 4 giri, del diluvio, che ha stravolto totalmente le posizioni in pista;
- Sono successe tante cose ma alla fine ha vinto Hamilton. Il pilota inglese, inizialmente in difficoltà (o presunta tale) ha riscattato completamente le brutte qualifiche di ieri. La pioggia ha sicuramente facilitato la conquista della sua vittoria numero 100 ma anche sull’asciutto Hamilton era arrivato a tallonare Norris, vero dominatore della gara fino a quel momento. La maggiore esperienza ed il talento innato hanno fatto il resto. Che piaccia o no, Lewis, come te nessuno mai;
- L’ultimo pilota che il campione del mondo avrebbe voluto trovarsi accanto durante la premiazione era Max Verstappen. Nonostante la partenza dall’ultima fila (per cambio Power Unit), l’olandese è riuscito, però, a conquistare un podio clamoroso, dimostrando di essere maturato anche sotto il profilo della gestione di gara. Al contrario di Norris, Max non si è lasciato ingolosire dall’idea di non entrare ai box mentre diluviava e, da bravo soldatino, ha ubbidito agli ordini del suo muretto. Che hanno pagato e Verstappen ha limitato i danni, riuscendo a rimanere comunque incollato ad Hamilton in classifica piloti;
- Sainz dimostra ogni gara di più di meritare la Ferrari. Non fosse bastata la qualifica straordinaria di ieri sotto l’acqua, il 55 rosso ha disputato una gara solida dall’inizio, portandosi in testa per una decina di giri. McLaren, Mercedes e Red Bull, però, erano più competitive ed i valori in campo hanno cominciato ad emergere dopo le prime soste ai box. Nonostante il caos degli ultimi 4 giri, il buon Carlos non ha perso lucidità ed ha conquistato un podio meritatissimo che lo porta ad appena 6,5 punti in classifica generale dal compagno di squadra;
- Spesso è facile farsi ammaliare dal concetto “I want race” espresso da piloti e sedicenti commentatori. Ma, se il muretto chiama, 90 su 100 l’idea giusta è quella di rientrare. Non perchè crediamo che a bordo pista ci siano piloti più capaci di chi in pista ci sta correndo, semplicemente perchè, dai loro comodi sgabelli, gli ingegneri hanno una situation awarness notevolmente superiore a chi sta a 30 cm dall’asfalto. Quindi, caro Nando, questa è tutta fieno che entra in cascina.
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