Considerazioni sparse post Atalanta-Sassuolo (2-1)
L’Atalanta torna a convincere.
- Atalanta-Sassuolo come te l'aspetti, almeno nel primo tempo. Partenza a mille all'ora di entrambe le squadre che giocano una partita aperta sfruttando il campo in tutta la sua ampiezza. Il tipo di partita premia i bergamaschi che, a questi ritmi e con queste geometrie, vanno a nozze. Alla mezz'ora è doppio vantaggio, meritato, con il primo goal da quinto a quinto che testimonia il ritorno della Dea che tutti noi conosciamo (e apprezziamo);
- Il due a zero per gli orobici è giusto ma non deve ingannare. I ragazzi di Dionisi, nonostante tutto, propongono la solita fase offensiva di qualità con trame veloci e strette non demeritando e con fortuna ricuciono parte dello svantaggio prima dell'intervallo. Il goal di Berardi allo scadere di fatto tappa una partita fino a quel momento godibilissima. Al goal Gasperini risponde defilando Zapata per tenere basso Muldur e limitare la crescente spinta emiliana. Dionisi di contro si sistema a 3 in mezzo al campo per trovare maggiore compattezza e sostanza per rimanere in partita e provare a ripartire con gli innesti di Raspadori e Djuricic. Ne esce una partita dal crescente vigore agonistico e che lentamente perde di spinta e spunti qualitativi;
- La partita finisce con un 2-1 che se fosse stato 3-0 al 45' non avremmo avuto nulla da eccepire, ma che se pure fosse finita 2-2 non avremmo di certo potuto parlare di punti rubati. Oltre al risultato ci portiamo a casa diversi spunti interessanti a partire da un'Atalanta che finalmente si ritrova e che, allo stesso tempo, denota una definitiva maturità da big nel gestire e portare a casa i diversi tipi di partite dentro la partita. Il Sassuolo si conferma vivace, capace di trame talvolta oltre le caratteristiche tecniche dei singoli ma con una tenuta difensiva che ancora non convince. Di certo il ritmo e l'ampiezza hanno contribuito a mettere a nudo le difficoltà di Boga nel fare l'esterno in fase difensiva. Non aiutano poi di certo un impacciato Kyriakopulos e uno Zappacosta in versione deluxe;
- Capitolo singoli che abbagliano in casa Dea: Koopmeiners. Dal campo l'olandese è uno spettacolo assoluto. Si muove facendo capire a tutti che vede e legge le situazioni meglio e in anticipo rispetto al resto della compagnia. Fuori categoria il modo di impattare il pallone. Regalatevi una gita al Gewiss e ascoltate come suona il suo mancino. Ascoltare per credere. Di livello anche la prestazione di Demiral che si dimostra capace di guidare la retroguardia a tre con ferocia e determinazione. Detto di un primo tempo perfetto di Zappacosta dobbiamo però segnalare una partita incolore di Pessina, troppo impreciso nelle due fasi come il compagno di reparto Malinovskyi.
- Dionisi ha bisogno di tempo (e la dirigenza neroverde lo sa) perché è probabilmente uno dei tecnici di maggior talento tra la new generation italiana. Il neo allenatore del Sassuolo richiede però un concetto di calcio che, nonostante appaia simile a quello di De Zerbi, se ne discosta per alcuni principi. Di qui la necessità per il nuovo tecnico di trovare un proprio equilibrio con degli uomini che siano funzionali al nuovo corso. In quest'ottica stasera Boga è apparso troppo solista, Scamacca poco incline a certi movimenti. In tutto ciò crediamo che lo stesso allenatore ex Empoli si sia accorto che prescindere da Maxim Lopez per fare andare la palla così veloce appare impossibile. Work in progress ma, con giuste tempistiche e buon lavoro, può uscirne qualcosa di molto interessante.
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