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, 19 Settembre 2021

Considerazioni sparse post Juventus-Milan (1-1)


Un pareggio giusto, con un peso specifico ben diverso per le due squadre.



- Come da copione, la Juve si sgonfia dopo un ottimo primo tempo e rimanda ancora l’appuntamento con la prima vittoria in campionato. Dopo 4 partite, solo la Salernitana ha fatto meno punti della squadra di Allegri. Il Milan invece torna da Torino con un punto prezioso, che nel finale sembrava anche destinato a diventarne tre;

- È stata una partita tesissima, a tratti non bella e che tutto sommato si è chiusa con il punteggio più giusto. Per l’ennesima volta in stagione il match si indirizza verso i binari preferiti delle vecchie e spietate Juve allegriane e per l’ennesima volta non è bastato ai bianconeri. Un simbolo di un’era finita e che sembra difficile da riportare in vita;

- Per un tempo la palla della Juve viaggia ad una velocitá superiore, orchestrata da un Dybala da museo delle belle arti. Il Milan annaspa, arriva dopo sulle seconde palle e nel primo tempo si mostra scarico, in balia dell’avversario. La Juve peró smette troppo presto di giocare, complice anche un calo fisico evidente, di Locatelli su tutti. Il baricentro troppo basso condanna la Juve ad una partita di sofferenza, come se fosse scritto nelle stelle che questa squadra debba essere destinata ad asserragliarsi in difesa con Chiellini e Bonucci (sempre solidissimi, paradossalmente) a difendere il tempio. Eppure il tempio non è più inviolabile da un po’. Il cambio Morata-Kean poi finisce definitvamente la partita della Juve. Il Milan gioca con serenità, consapevole che prima o poi il gol arriverà. Infatti è arrivato;

-L’autostima del Milan è alle stelle e i meriti di Pioli in questo lavoro straordinario sono tanto macroscopici da meritare tesi di laurea dedicate. In una serata in cui la fascia sinistra non funziona per via della luna della storta di Theo (colpevole sul gol di Morata) e Leao, il Milan non si scompone mai e si aggrappa al suo nuovo leader assoluto. Ante Rebic è arrivato in Italia in sordina (ricordate che Giampaolo non lo ha mai visto?) ma adesso sembra avere tutto per proporsi come uno dei giocatori più decisivi del nostro campionato. Personalità a pioggia e un’influenza sugli umori della squadra tangibile. E se quello di stasera fosse il Milan titolare, con buona pace di Giroud e Ibra? Nel frattempo, in mezzo al campo, una luce si accende partita dopo partita. Sandro Tonali sta arrivando nel nostro calcio;

- Allegri deve iniziare ad inventarsi qualcosa. È vero, siamo all’inizio e c’è il tempo per fare tutto. Dichiarare oggi la Juventus fuori dalla lotta Scudetto, sarebbe un errore. Il maxicontratto di quattro anni gli consegna tutto il tempo per poter lavorare senza pressioni, ma è il momento di iniziare a proporre qualcosa di diverso. Il solito menu reazionario di difesa e ripartenze, con i giovani tutti in panchina (attenzione a non disperdere il patrimonio de Ligt), il possesso dal basso abolito e con un Rabiot schierato esterno largo in una squadra che ha in panchina Kulusevski e Chiesa, sembra non funzionare a dovere. Il calendario non ha aiutato ma da mercoledì serve una scossa decisa, nei risultati, ma anche e soprattutto nelle intenzioni. 

  • È nato pochi giorni dopo l’ultima Champions League vinta dalla Juventus. Ama gli sportivi fragili, gli 1-0 e i trequartisti con i calzettini abbassati. Sembra sia laureato in Giurisprudenza.

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