Cara vecchia Champions
Riparte la coppa dei campioni: in prima fila le grandi del calcio europeo (PSG, City e Bayern su tutte), ma attenzione alle italiane.
Spogliatoi. Tunnel che porta direttamente al rettangolo verde di gioco: si entra in campo. Le due squadre si allineano, intervallate dagli assistenti di gara. Le gambe iniziano a tremare, davanti a una marea di occhi che emanano elettricità. Qualche secondo di attesa. Al centro del campo il telone inizia ad ondeggiare come il tappeto magico di Aladdin. Al resto ci pensa quella sensazionale melodia, nonché inno ufficiale della Champions, che attribuisce a questo rituale il definitivo sigillo della perfezione.
Per quei pochi colpevoli che si fossero dimenticati, stasera ritorna la Champions League. L'estate che ci ha visto protagonisti è ormai conclusa, ora è il tempo di rivivere le emozioni del torneo continentale per club più affascinante al mondo. Augurandosi che il progetto della Superlega rimanga unicamente una brutta pagina di storia dello sport, tra le pretendenti alla coppa dalle grandi orecchie troviamo le solite superpotenze e qualche sorpresa.
City, PSG e Bayern Monaco sembrano, francamente, di un altro pianeta. La prima - finalista nella passata edizione - ha mantenuto un impianto solido e affidabile aggiungendo il talento di Grealish, mentre le altre due hanno apportato cambiamenti importanti. In Francia si preparano a gustare, anche se per un solo anno salvo clamorosi ripensamenti di Mbappé, il tridente più forte della storia, oltre ad una serie cospicua di altri campioni sparsi un po' per tutto il campo. I tedeschi, invece, hanno ingaggiato l'astro nascente degli allenatori (Nagelsmann), identificato come l'uomo giusto per rilanciare un gruppo che può ancora dire la sua in Europa.
I campioni in carica del Chelsea hanno aggiunto le pedine di Lukaku e Saul ad una rosa che non aveva nulla da invidiare alle tre squadre sopramenzionate; tuttavia, a differenza della passata stagione - in cui hanno rivestito il ruolo di outsider - i londinesi dovranno fare i conti con un'attenzione diversa che verrà loro riservata, senza considerare le fatiche legate alle riconquista della Premier League (principale obiettivo per i Blues di Londra). A queste squadre si aggiungono al novero delle favorite due nobili della competizione: Real e Liverpool, mentre il Manchester United è pronto ad assumere le vesti di potenziale sorpresa dell'edizione 2021/2022. Più staccate, ma sempre pericolose, Atletico Madrid e Borussia Dortmund. Ma le italiane?
In un'ottica generale, il calcio italiano è uscito impoverito dal calciomercato più pazzo di sempre. Le cessioni illustri dei due pezzi pregiati di Inter e Juve, rispettivamente Lukaku e Ronaldo, oltre a quelle di Hakimi Donnarumma e Romero, sembrerebbero suggerire un'altra stagione da semplici comparse per le squadre italiane.
In realtà, un'analisi più profonda e oggettiva certifica la bontà delle scelte compiute in estate, dettate purtroppo da ragioni economiche. Le esigenze di bilancio dell'Inter non hanno scalfito la qualità della dirigenza, abile a reagire- in modo encomiabile- alla perdita di pedine fondamentali. Gli arrivi di Correa e Dzeko completano un reparto di attacco molto competitivo, con Lautaro pronto ad assumere le vesti di leader tecnico, mentre la voglia di puntare su un profilo come Dumfries dimostra l'inalterata ambizione dei neroazzurri.
Il Milan si è assicurato un portiere di buon livello per i prossimi anni, con considerevoli benefici anche per le proprie casse, e ha puntato su un elemento di sicuro affidamento come Giroud. A ciò si aggiungono le importanti conferme di Tomori e Diaz e, cosa da non sottovalutare, il vasto campionario dei giovani in rampa di lancio vanta un anno in più di esperienza. La Juve ha anticipato di una stagione la ripartenza post Ronaldo, tanto necessaria quanto traumatica in termini di ricerca dei sostituti all'altezza del portoghese. Ciò che appare francamente incomprensibile sono le tempistiche della separazione. In verità, questa circostanza costituisce l'ulteriore prova che l'amore tra Ronaldo e la Juventus era finito da tempo. Infine, l'Atalanta ha sostituito degnamente Romero e ha rinforzato il reparto difensivo con l'acquisto di Musso, la conferma degli uomini chiave - Gosens, Zapata e Malinovskyi su tutti - e l'ampiamento della rosa consentono di riporre ragionevoli speranze sul cammino in Champions dei bergamaschi.
Esaurita la concisa panoramica dei club italiani coinvolti nella competizione, analizziamo le possibilità di superamento della fase a gironi di ognuno.
Inter
In un girone che sembra la fotocopia di quello dell'anno appena trascorso, fatta eccezione per i moldavi dello Sheriff, i neroazzurri si giocano il primato del gruppo D con il Real Madrid. Il gruppo di S. Inzaghi è più maturo rispetto alla passata stagione e, nonostante le cessioni, in termini di profondità della rosa appare sicuramente più pronto per far fronte agli impegni europei. Augurandosi che lo Shakhtar - ora guidato dall'ex Sassuolo De Zerbi - non rimanga più un boccone indigesto, è l'anno giusto per vedere tornare l'Inter tra le migliori 16. Da lì in poi si vedrà.
PRONOSTICO: Real Madrid, Inter, Shakhtar, Sheriff.
Juventus
La difficile partenza in campionato (1 punto in 3 partite) dei bianconeri non può costituire fondato motivo di preoccupazione per il superamento del girone. Riconosciute le difficoltà di cui sopra, la rosa al completo e l'esperienza di Allegri offrono sufficienti garanzie per la qualificazione alle fasi finali. Nonostante i punti interrogativi legati al mercato e ad alcuni reparti - centrocampo su tutti - si spera che il n. 10 argentino si prenda finalmente questa squadra sulle spalle. Se la luce di Dybala splenderà, i tifosi juventini possono dormire sonni tranquilli. Tradotto: il Chelsea arriva primo, la vecchia signora raggiunge il secondo posto senza (troppi) problemi.
PRONOSTICO: Chelsea, Juventus, Zenit, Malmoe.
Atalanta
Malinovskyi, Zapata, Muriel e Ilicic. Serviranno loro e tutti gli altri per superare un girone piuttosto equilibrato. Il Manchester United è indubbiamente un passo avanti, sia per qualità della rosa sia per esperienza europea, ma la Dea non è più alle prime armi e ha già dimostrato di poter competere anche in campo internazionale. Si giocherà tutto con il Villareal del temuto Emery, ma proprio per questo sarà importante non perdere punti con gli svizzeri dello Young Boys. Bisogna essere fiduciosi ed evitare passi falsi, ma lo spareggio da giocare in casa proprio contro il club amarillo all'ultima giornata (mercoledì 8 Dicembre) ci dirà chi affiancherà i Red Devils alle fasi finali.
PRONOSTICO: Man. Utd., Atalanta, Villareal, Young Boys.
Milan
Non ce ne vogliano i tifosi rossoneri, ma le chances di raggiungere le fasi finali per il Milan sono poche. Salvo clamorosi colpi di scena, Atletico Madrid e Liverpool sono destinate a dividersi il primo e il secondo posto del gruppo B. I campioni di Spagna presentano un organico tremendamente completo, arricchito dagli acquisti di De Paul, Griezmann e il campione olimpico Cunha. Il Liverpool ha recuperato Van Dijk, la cui assenza ha rischiato di compromettere la partecipazione a questa competizione, e gli ha affiancato il giovane Konaté. In più, Salah e Manè (intoccabili) si divertono a duettare non più con un unico falso nueve, bensì con due, dato che Diogo Jota ha già fatto sedere più volte Firmino in panchina. A complicare il tutto per i rossoneri c'è il Porto di Coinceiçao, non proprio l'avversario migliore per chiudere il girone. Tuttavia, con due vittorie sui portoghesi i rossoneri potrebbero ancora sperare nell'impresa impossibile, sempre che Simeone e/o Klopp commettano dei passi falsi. Mai mettere limiti alla provvidenza, ma bisogna anche guardare alla cruda realtà.
PRONOSTICO: Atletico Madrid, Liverpool, Milan, Porto.
I presupposti per uno spettacolo entusiasmante ci sono tutti. Le tre grandi del calcio italiano che tornano a calcare il palcoscenico europeo (non succedeva dalla stagione 2009/2010, anno del Triplete dell'Inter di Mou), l'eliminazione della ormai obsoleta regola del "gol che vale doppio in trasferta"- conseguentemente si vedranno più gol e meno tatticismi- e, soprattutto, gli stadi di tutta Europa popolati dai tifosi, pronti ad intonare l'inno sacro.
Signore e signori, tutti in piedi: si comincia! "Les grandes équipes. The champions".
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