Considerazioni sparse post Empoli-Venezia (1-2)
Henry ed Okereke potrebbero diventare personaggi cult in riva alla Laguna, mentre l'Empoli palesa limiti difensivi rilevanti.
- La rivoluzione in 14 giorni. Il titolo di Empoli-Venezia, scontro fra due neopromosse, potrebbe indossare queste parole, considerando che due settimane fa i toscani sbancavano clamorosamente il catino della Juventus e nell'anticipo pomeridiano cadono per due reti a uno contro gli arancioneroverdi. Una metamorfosi, di carattere negativo, che smorza le quotazioni di chi credeva che gli uomini di Andreazzoli potessero ambire a un campionato ampiamente tranquillo. Di certo la fase difensiva dei padroni di casa necessita di una "ristrutturazione" corposa, visti gli sbandimenti odierni;
- Meriti dei lagunari o demeriti dell'Empoli? La verità sta nel mezzo, nel senso che Mancuso e compagni non sono riusciti ad imporre la loro avvolgente ragnatela di manovre che manda in crisi le retroguardie avversarie, perché la banda di Zanetti ha deciso di rinunciare al gioco palla a terra marchio di fabbrica in B, stringendo le maglie difensive e colpendo con i due attaccanti principali;
- Essi portano la firma di Thomas Henry, - che poco scaramantico si è preso la numero 14 - un centravanti che fisicamente sembra Maciste, in quanto quando protegge palla Luperto e Ismajili rimbalzano ai suoi piedi. Ma soprattutto l'attaccante proveniente dal campionato belga timbra subito il vantaggio ospite, su invenzione di Aramu, il quale deve poi uscire per infortunio, ma il suo mancino sarà fondamentale per i suoi. Anche Johnsen sarebbe importante, poiché è un fulmine nel dribbling, però nel calcio si deve segnare per diventare un attaccante ricordato dai propri tifosi;
- Il 2-0 targato Venezia lo fissa il subentrante Okereke a metà ripresa. Il nigeriano, da poco subentrato, parte palla al piede da prima della sua metà campo e salta tutti come fossero birilli, fornendo un gol da cineteca, simile a quello celebre realizzato da Weah (non ce ne volgiano i nostalgici) 25 anni fa. I lagunari così tornano a far punti in serie A dopo 19 anni. La strada è lunghissima e impervia, ma lo squillo salvezza odierno è fondamentale per dare linfa a tutto l'ambiente dopo la brutta alba "agostana" in A e il lunatico mercato effettuato. L'allenatore dei veneziani ha dato spazio a più giocatori del nucleo storico, come Mazzocchi, Vacca, Molinaro, Fiordilino, e ciò ha dato i suoi frutti perché conoscono meglio l'impianto di Zanetti, evidenziando inoltre un Caldara sontuoso;
- In casa Empoli da annotare lo spirito battagliero alla ricerca del pari fino al 98', che ha portato Bajrami, con qualità da vendere tuttavia deve trovare continuità durante la gara, dal dischetto ad accorciare le distanze. Ma non è bastato per racimolare un punto contro una diretta concorrente per salvarsi. Chissà se l'Empoli nel prosieguo del campionato sarà il Dr Jekyll mirabolante dell'Allianz Stadium, o il Mr Hyde di oggi. Se Andreazzoli dovesse trovare una via di mezzo, potrebbe scrivere una pagina memorabile per la storia dei toscani. L'augurio è che uno tra Mancuso, Cutrone e Pinamonti possa brillare, altrimenti sarà più duro il percorso.
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