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, 11 Settembre 2021

Considerazioni sparse post Atalanta-Fiorentina (1-2)


La Fiorentina paura non ne ha. La doppietta dal dischetto di un Vlahovic mattatore stende in casa propria un'Atalanta ancora troppo imballata.


- Una partita tiratissima, combattuta fino all'ultimo quella che va in scena a Bergamo. Due squadre aggressive, propositive, che giocano a viso aperto e amano il duello quasi quanto la circolazione rapida del pallone. Insomma, un bello spettacolo. I tre punti se li prende la squadra sulla carta sfavorita, ovvero la Fiorentina di Italiano, grazie ad un primo tempo sontuoso e alla freddezza dal dischetto di un Vlahovic sempre più in versione deluxe;

- Squadre rimaneggiate, tra impegni in nazionale e pensieri al primo turno di coppe europee. Italiano con gli argentini in panchina a sorpresa conferma Terracciano in porta, rilancia Igor per sostituire Quarta e piazza Duncan come mezzala sinistra preferendolo a Maleh, Amrabat e Castrovilli. Tutte scelte che si rivelano azzeccatissime. Gasperini riceve risposte meno positive dai suoi: Maehle soffre la catena di destra viola e non riesce a dare spinta in avanti, Miranchuk paga un gap tecnico troppo alto sulle riaggressioni viola e in fase di rifinitura. Con Zapata a mezzo servizio e Muriel fuori, per la Dea ben presto le soluzioni offensive cominciano a scarseggiare;

- Spesso le partite le indirizzano degli episodi, com'è normale. I viola si salvano dalla sfuriata iniziale dell'Atalanta grazie al Var e ad un piede troppo avanti di Zapata (che vale l'annullamento del gol di Djimsiti), poi la sbloccano su rigore per fallo di mano di Maehle. Tuttavia il trend partita del primo tempo legittima il vantaggio dei toscani. Spesso vincenti nei duelli, più bravi nell'occupazione del campo, hanno in Vlahovic sempre un perno offensivo difficilmente gestibile per i difensori bergamaschi, pur maestri dell'1vs1. La sfida tra il serbo e Palomino è una costante della gara, ma la bilancia pesa ampiamente a favore dell'attaccante della Fiorentina, capace con il suo gioco spalle alla porta e ricezione sui piedi di schiacciare i difensori atalantini, portandoli in un campo minato ed esponendoli alle incursioni degli ottimi Bonaventura (che si procura il rigore del 2-0 a inizio ripresa) e Duncan;

- Gasperini (che lascia agli annali un'altra perla, la review sullo smartphone del primo rigore viola), mette l'artiglieria pesante solo dopo il raddoppio viola, ancora dal dischetto, ancora con Vlahovic. Dentro Gosens e Malinovskyj al 50esimo, e l'Atalanta ritrova la capacità di rialzare i ritmi e trovare soluzioni per sfuggire all'ottimo pressing viola. Ma la Fiorentina sa soffrire, incarnata da un Italiano mai fermo in panchina, abile in primis a tenere al giusto livello la tensione nervosa e a non far cadere i suoi nella tentazione di abbassarsi o di rinunciare alla gestione del pallone. Callejon macchia la sua buona prestazione concedendo il rigore che Zapata trasforma riaprendo la partita, Terracciano sale in cattedra e salva in almeno due occasioni. La partita senza incattivirsi troppo diventa molto spigolosa, tanto che i viola la chiudono con 3/4 della difesa ammonita ma, ancora una volta, sempre disposta a giocare quasi sulla linea di metà campo. Alla fine, gli allori vanno a Italiano che infila la seconda vittoria consecutiva;

- Altri due nuovi esordi in casa Viola: Torreira dal primo minuto, e Odriozola entrato a metà primo tempo per Venuti, costretto ad uscire per un infortunio alla spalla. Ci vuole pazienza, ma l'impatto è stato ottimo e la qualità si è vista. Molto ordinato l'ex Arsenal, inizialmente un po' timido ma che ha chiuso dopo un'ora in crescendo senza mai sprecare un pallone. Parte subito forte lo spagnolo proveniente dal Real, tanto che ci vuole Gosens nella ripresa (non proprio l'ultimo arrivato) per frenarne la spinta offensiva e costringerlo a far attenzione alle sue spalle. Riguardo agli altri cambi rispetto alla gara contro il Torino, alla fine il più deludente è apparso Sottil, chiamato a sostituire il prezioso Nico Gonzalez. L'azzurrino continua a combinare dei buoni valori tecnici con scelte di gioco spesso e volentieri discutibili, anche in contesti all'apparenza di semplice soluzione;

- L'Atalanta dopo due prove non brillanti contro Torino e Bologna rimedia il primo stop, in linea con un trend oramai tradizionale che la vede molto imballata nell'avvio di stagione. Gasperini tra le altre cose deve ancora forse prendere mano con una rosa molto profonda e ricca di elementi, mentre alcuni giocatori devono entrare al top della forma. Ma alla fine, a questo giro i meriti degli avversari sembrano superiori ai demeriti della Dea.

  • Scribacchino sull'ala sinistra. Fiorentina o barbarie dal 1990. Evidenzio le complessità di un gioco molto semplice.

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