Considerazioni sparse post Lazio-Spezia (6-1)
L'istantanea di un fresco pomeriggio romano di fine estate è il bacio che Luis Alberto dà a Immobile, due il cui modo di giocare fa innamorare tutto uno stadio e regala bellezza su ogni angolo di prato verde dell'Olimpico.
- Le scorie dell'inzaghismo nei meccanismi difensivi e residui di Italiano nei movimenti offensivi permettono allo Spezia di gelare l'Olimpico appena partiti. Non passa molto che Pedro però, dimostra la sua caratura tecnica trovando uno spazio nella difesa spezzina per Immobile che rimette la partita in carreggiata. Il primo tempo scorre sui binari che si erano visti ad Empoli. La ripresa porta l'annichilimento tattico e l'arrotondamento del risultato. Pesa l'espulsione per la compagine di Thiago Motta ma, di certo, non avrebbe portato un cambiamento nell'esito finale;
- Immobile e Luis Alberto. Quel bacio. Il primo tre gol, il secondo tre assist e un gol. Se qualcuno aveva dubbio sull'impiego tattico dei due si dovrebbe essere ricreduto. Sarri, soprattutto da centrocampo in su, sta incidendo con il suo pensiero e le sue idee ma non ci sta ancora riuscendo in difesa, alla quale dedica le sue parole durante tutto il primo tempo. Ma non è tutto qua. Gol di Hysaj, assist di Reina per Felipe Anderson e un rigore sbagliato. Non si poteva chiedere molto di più dalla seconda apparizione di questa squadra;
- Un capitolo a parte merita Immobile. Criticato a luglio durante l'Europeo perché nel 4-3-3 non pare essere a suo agio, è pronto a smentire tutti facendo faville nel 4-3-3 Sarriamo. Sarri fa ruotare una cifra qualitativa attorno a lui spaventosa, lasciandogli la possibilità di giocare in verticale. Ed è proprio questa ultima modalità che gli permette di esprimere il suo fiuto sottoporta. 159 gol, raggiunge Toni e Nordhal come media gol in campionato. What else?;
- Lo Spezia è un cantiere aperto, forse troppo. Gioca bene ma non riesce, salvo nei primissimi minuti, a impensierire Reina e la difesa biancoceleste. Motta si dovrà adattare nel corso del campionato senza integralismi, ma soprattutto dovrà forgiare la sua squadra e darle l'impianto giusto. Ancora troppo presto per giudicare, ma le indicazioni da questa partita persa sono pessime;
- Il pubblico allo stadio mancava, necessitava. Era l'aria che non c'era. Le partite assomigliavano tutte, sbiadite e da assopimento. I rumori, i cori, gli incitamenti e i fischi sono l'essenza del calcio. Lo si vede in Inghilterra dove gli stadi sono pieni e lo si sta rivedendo anche qua, sperando che si possa tornare a sentire "l'impianto è pieno in ogni ordine di posto, c'è il pubblico delle grandi occasioni".
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