, 27 Agosto 2021
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Considerazioni sparse post Verona-Inter (1-3)


Un'Inter disordinata nel primo tempo ma superiore nel secondo, ha la meglio di un Verona aggressivo ma calato alla distanza: una partita decisa dall'ultimo arrivato, con una doppietta entusiasmante.


- Una palla visionaria per Barella come primo pallone toccato in nerazzurro, un colpo di testa imperioso e una rasoiata di sinistro. I tifosi nerazzurri si godono l'esordio stellare e lo show del Tucu Correa: chi ben comincia...;

- Samir Handanovic: il capitano dell'Inter ha rischiato di indirizzare in maniera definitiva la partita. Troppo spesso ci si concentra su alcuni exploit che il portiere sloveno riesce ancora a fornire (un esempio calzante: la prestazione contro il Milan nel derby di ritorno dello scorso anno), ma la verità è che Handanovic è in netto calando da almeno due stagioni. Una debolezza che può risultare decisiva, per una squadra che vuole vincere di nuovo lo scudetto;

- Complimenti al Verona. Solida dietro, ordinata nel pressing, qualitativa davanti: una squadra che ha giocato un'ottima partita. Il match è stato deciso dalle individualità nelle mani di Simone Inzaghi, ma giocare contro il Verona continua ad essere fastidioso come andare dal dentista. Valeva per la gestione Juric, probabilmente varrà anche per la gestione Di Francesco, nonostante gli scaligeri si trovino ancora a zero punti;

- Non si è vista la fluidità che aveva contraddistinto la prima Inter di Simone Inzaghi. La causa principale? La mancanza di precisione nei passaggi e negli scambi in fase offensiva: i tre centrocampisti centrali (Calhanoglu soprattutto) non sono quasi mai riusciti a scambiare in velocità e con precisione, muovendo così la linea difensiva scaligera. La partita è stata poi decisa, non a caso, da un giocatore dalla sconfinata qualità: il Tucu Correa;

- Oltre all’ingresso del Tucu, anche quello di Vidal è stato in grado di indirizzare le sorti del match. Il cileno è al secondo ingresso decisivo nel giro di sei giorni. Diversi palloni recuperati, da guerriero, e un lancio visionario che ha poi dato il via all'1-2 nerazzurro: sembra un Vidal distante anni-luce rispetto a quello della scorsa stagione.

  • 26 anni a base di fùtbol, racchette e capitali del mondo. Contro gli anglicismi inutili.

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