Considerazioni sparse post Verona-Sassuolo (2-3)
Dionisi debutta in A con tre punti. Di Francesco perde, ma oggi lo hanno punito i singoli episodi.
- Stadio Bentegodi, tifosi infuocati e caldo luciferino, ma a Verona ne viene fuori un incontro ricco di pathos che esplode nel secondo tempo. I tre punti li acquisisce il Sassuolo di Dionisi grazie a tre reti che sono tre gemme nel loro piccolo, però il nuovo Verona di Di Fra non ci è dispiaciuto. Di certo, per essere la prima di due mister in due compagini diverse, a fine partita entrambi gli allenatori hanno buoni motivi per sperare;
- Il turning point del match oscilla tra il minuto 31 e 32 del primo tempo. Inizialmente Kalinic, su assist prelibato di Zaccagni, sciupa da pochi passi colpendo la traversa e una manciata di secondi dopo Djuricic illumina per Raspadori che esegue un controllo perfetto e trafigge Pandur. Verso lo scadere del lato A dell'incontro Veloso si fa espellere per doppio giallo e la gara sembra incrinarsi su un piano totalmente neroverde;
- Infatti a inizio ripresa gli scaligeri si schierano in dieci senza un modulo ben saldo e sono troppo scollati i reparti. La qualità del Sassuolo emerge a 360 gradi e Djuricic e Caputo duettano per il timbro del serbo. Si va sullo 0-2, ma il Verona si ridesta poggiandosi su un 4-4-1 d'emergenza, ispirato da un Zaccagni versione "impressionista", nel senso che dà l'idea di poter appartenere ad un livello calcistico superiore rispetto alla media, come dimostra a sprazzi negli ultimi anni;
- Il nuovo numero 10 del Verona prima si guadagna e timbra il rigore, poi disegna un destro meraviglioso che riavvicina i suoi sul 2-3, però è ormai troppo tardi. Perché la rete che condanna i padroni di casa è giunta poc'anzi e porta la firma di Traoré, altro ragazzo dal talento cristallino che decide di regalare un arcobaleno che si incastona all'incrocio;
- Per essere la "première" di Verona e Sassuolo lo spettacolo è stato garantito durante l'intero arco della gara. Dionisi debutta in Serie A con tre punti grazie soprattutto alle individualità dei suoi. Comunque il bel gioco si nota, tuttavia dovrà lavorare sulla pulizia della costruzione dal basso, - da dire che mancavano Locatelli, ora alla Juve, e Berardi, finito nel ciclone del mercato - ma i principi degli emiliani sono simili a quelli della macchina egregiamente orchestrata da De Zerbi. In casa Hellas il 3-4-2-1 di Di Fra ha lavorato ottimamente nella pressione alta e nelle ripartenze veloci. Oggi l'ex allenatore del Sassuolo è stato crocifisso dai singoli episodi e da Veloso, anche se lì davanti serve uno che la butti dentro; Kalinic è sul viale del tramonto.
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