Considerazioni sparse post Inter-Genoa (4-0)
La prima Inter di Simone Inzaghi è promossa a pieni voti.
- Dopo un’estate complicata e dolorosa, l’Inter si ritrova per capire a che punto del suo percorso si trovi. Il Genoa, vero e proprio cantiere aperto, ha dalla sua la voglia di stupire e la furbizia di una vecchia volpe come Ballardini. Ne esce un match a senso unico che vede già l’esibizione dei concetti chiave di Inzaghi e un Calhanoglu in grande spolvero;
- Inter che è diretta emanazione del proprio allenatore. Pimpante, corta e veloce. Nel primo tempo il Genoa vede solo le schiene degli avversari (complice una disposizione tattica assurda). Dopo un’ora caldo e stanchezza introducono qualche errore ma i cambi rinfrescano il tutto e portano altri due goal;
- Capitolo a parte merita il centrocampo interista: Brozovic orchestra tutto con padronanza. Barella sale in cattedra come spesso gli accade. Sensi ha buone idee ma le gambe ancora pesanti. Calhanoglu è super ispirato, finalizza, assiste e fa girare la palla velocemente: la nota più lieta dell spartito di Inzaghi;
- Genoa in costruzione, che mette in mostra poco e nulla. Inspiegabile la difesa a 5 col solo Dzeko. Discutibile anche la tenuta fisica del Grifone sempre macchinoso e in ritardo. Servirà ben altro per una stagione decorosa;
- Un Inzaghi umile e capo popolo entra da subito nella testa e nel cuore dei suoi: l’Inter vista stasera è bella e divertente. Buona la prima. Buoni i “vecchi” e ottimi anche i nuovi. Con una ultima punta in rosa, questa squadra lotterà ancora per lo scudetto.
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