Undici giocatori da seguire nella Premier League 2021/22
Tra giocatori che devono riscattarsi e giovani emergenti.
La Premier League è il campionato che ormai ha fagocitato l'élite del calcio europeo: le tre finaliste delle ultime coppe hanno cementato ancora una volta la superiorità economica e tecnica di un campionato sempre più ricco e potente. Dopo un mercato che ha riportato in Inghilterra giocatori come Lukaku e Cristiano Ronaldo, è difficile trovare squadre che non abbiano nomi di primo piano nelle loro rose; pertanto, abbiamo scelto undici giocatori, meno chiaccherati del solito, che vale la pena tenere d'occhio.
Portiere: Robert Sanchez (Brighton)
I più attenti si saranno accorti di lui guardando i convocati della Spagna per gli ultimi Europei: Sanchez è infatti partito per la spedizione della nazionale iberica come terzo portiere dopo una seconda parte di stagione importante con il Brighton, in cui ha sfilato la maglia da titolare all’australiano Maty Ryan. Nella scorsa stagione Sanchez è stato cruciale per tenere a galla un Brighton penalizzato da un attacco fin troppo scadente: in 27 partite giocate lo spagnolo ha fatto registrare 10 clean sheet, uno dei dati migliori della lega se normalizzati per 90’; analogamente il suo differenziale tra xG fronteggiati e gol subiti è largamente positivo (+4.8) e anch’esso tra i migliori della competizione se si considera il dato per 90’. A dispetto dei quasi due metri di altezza, Sanchez è eccezionale soprattutto quando fronteggia dei tiri bassi per la sua capacità di tuffarsi in maniera estremamente rapida come se fosse calamitato al suolo e può vantare un senso della posizione di alto livello; a ciò si abbina anche una buona qualità con il pallone che lo porta a essere il portiere con più passaggi tentati dell’intera lega - 34 p90’ – configurandolo a tutti gli effetti come un portiere moderno, affidabile e che potrebbe anche tentare un salto di categoria se dovesse effettivamente confermarsi.
Terzino destro: Kyle Walker-Peters (Southampton)
Inizialmente individuato per sostituire Kyle Walker – la cui assonanza tra i nomi ha generato non poca ilarità – nel Tottenham, Kyle Walker-Peters è riuscito a conquistarsi una presenza stabile in Premier League solo nel 2020 una volta ufficializzato il suo trasferimento al Southampton. Walker-Peters è un terzino abbastanza associativo e con un atletismo importante, capace di entrare spesso nella manovra dei Saints muovendosi nel mezzo spazio destro; tra le altre cose gli piace portare il pallone – secondo i dati fbref è tra i migliori esterni della Premier League per conduzioni progressive e conduzioni in area – e ha una buona propensione al dribbling – 1.70 completati p90’ – ma che rigetta i cross, a cui non ricorre praticamente mai. In fase difensiva Walker-Peters preferisce un gioco molto aggressivo, in cui spesso si trova a cercare il contatto con il diretto avversario sia accorciando su di esso che effettuando dei recuperi all’indietro, ciò lo rende un difensore di buon livello anche se ancora con qualche difetto nelle letture. In campo si nota subito la sua presenza per il modo in cui intende il gioco in entrambe le fasi, pur entrando raramente nei tabellini proprio per il suo modo di intendere la fase offensiva, a cui prende parte più in costruzione che non in rifinitura.
Difensore centrale: Kristoffer Ajer (Brentford)
Figlio della new wave del calcio norvegese, Kristoffer Ajer arriva al Brentford come acquisto più caro della loro storia e con delle premesse molto importanti che lo hanno portato a essere seguito dagli scout di mezza Europa. Ajer è un difensore dotato di un’importante presenza fisica e una spiccata aggressività, che lo portano spesso a cercare il contatto con l’avversario mantenendo come unico obiettivo il pallone. Questa sua attitudine potrebbe rivelarsi limitante in un campionato il cui livello di fisicità è sempre molto alto; tuttavia, nonostante la sua fisicità, il norvegese non soffre particolarmente quando deve recuperare campo al suo avversario in quanto è dotato di una buona lettura del gioco, che gli consente di mantenersi sempre in posizione per non essere tagliato fuori dalla manovra. In fase di possesso è capace di agevolare la risalita del pallone sia con lunghe conduzioni nella fascia centrale del campo che con passaggi in verticale e diagonale, mostrando, in ambo i casi. Questo mix di qualità, e l'esperienza comune al Celtic, gli è valso anche un pesantissimo paragone con una stella del ruolo come Virgil Van Dijk. Ajer va a inserirsi in un contesto molto particolare come quello del Brentford di Thomas Frank ma il suo inserimento in una squadra già rodata e con ottimi automatismi potrebbe rendere meno duro il salto di categoria e favorire la sua crescita.
Difensore centrale: Diego Llorente (Leeds)
Diego Llorente approccia alla sua seconda stagione in Premier League dopo un debutto complicato in cui ha risentito di numerosi infortuni. Llorente è un difensore abile nelle letture, che fa del posizionamento la sua dote migliore e in tal senso risulta poco propenso al portare i contrasti se non quando strettamente necessario. In fase di possesso lo spagnolo ha un'ottima qualità, che lo porta a toccare una gran quantità di palloni e ad assumere un ruolo importante nella risalita del possesso sia con i suoi passaggi, principalmente a corto raggio, che in conduzione. Queste sue qualità si sono viste solo a tratti in Premier League proprio in virtù dei suoi infortuni, ma non sono sfuggite agli occhi del loco Bielsa, che lo ha riccamente elogiato dopo un buon finale di stagione. In campo le qualità sia tecniche che mentali di Llorente emergono molto chiaramente, giustificando pienamente la scelta del Leeds di puntare su di lui.
Terzino sinistro: Rayan Ait Nouri (Wolverhampton
Principalmente impiegato come esterno a tutta fascia, Ait Nouri è un giocatore molto più maturo dei suoi vent’anni. Una delle sue qualità più interessanti è l’uso del dribbling difensivo, in cui riesce a far confluire una buona tecnica di base e un sapiente uso del fisico per resistere alla pressione; quando viene servito nella sua metà campo in genere predilige un gioco conservativo fatto di passaggi corti mentre si trasforma in un’ala aggiunta quando riceve sulla corsa, spesso tagliando nel mezzo spazio. In fase offensiva preferisce stringersi verso il centro sfruttando un dribbling molto essenziale, fatto di pochi tocchi, ma estremamente efficace – è tra i migliori terzini per dribbling tentati e riusciti per 90’ – perché abbinato a una grande rapidità soprattutto quando riceve in corsa. La sua interpretazione della fase offensiva lo porta a non cercare spesso il cross, preferendo invece dei passaggi arretrati all'interno dell'area, come quello che gli ha portato il suo primo assist in Premier League. Queste caratteristiche si sposano molto bene con una squadra che spesso impiega gli esterni come attaccanti aggiunti, portandoli spesso a ricevere cross dentro l’area secondo uno schema che ricorda quello, ormai molto celebre, dell’Atalanta e del Liverpool.
Centrocampista destro: Douglas Luiz (Aston Villa)
In un Aston Villa privato di Jack Grealish uno dei principali candidati ad assumere il ruolo di leader in campo sarà Douglas Luiz. Il brasiliano, fresco campione olimpico, è un centrocampista abbastanza completo: senza dubbio la sua miglior qualità è la capacità di farsi sempre trovare nel posto giusto in fase difensiva, motivo per cui riesce a brillare soprattutto quando si tratta di chiudere le linee di passaggio e agire da schermo. In un sistema molto verticale come quello di Smith a Douglas Luiz è stato richiesto principalmente un gioco limitato a lanci in diagonale non appena ricevuto, o più spesso riconquistato, il pallone. Nonostante il contesto tattico esalti solo l'aspetto più diretto del suo gioco, in Douglas Luiz si intravedono delle qualità importanti in una gestione più conservativa del possesso per cui è ragionevole credere che, con un maggiore coinvolgimento nella manovra, possa alzare ulteriormente il suo livello e consacrarsi come uno dei registi più interessanti dell'intera competizione.
Centrocampista sinistro: Enock Mwepu (Brighton)
Dopo un’ottima esperienza al Red Bull Salisburgo, Mwepu approda al Brighton dove andrà a formare una coppia molto interessante con Bissouma. Mwepu è un ottimo complemento per il centrocampo di Potter, con quest'ultimo che già ha speso parole dolcissime per lui, in quanto garantisce un elevato volume di palloni recuperati – 11 per 90’ nella stagione 2019/20 – grazie alla sua aggressività e al suo dinamismo. In fase offensiva lo zambiano effettua un elevato numero di inserimenti che lo portano spesso al tiro – 3.9 per 90’ nella scorsa stagione – e ciò darà un contributo importante a una squadra che in fase realizzativa ha a lungo sofferto negli ultimi anni. È difficile non notarlo in campo proprio per il suo dinamismo e la sua costante presenza all’interno della manovra e questo lo rende un box-to-box fatto e finito, in grado di muoversi su tutta la lunghezza del campo, molto abile nell’uso del fisico in protezione e con una tecnica non finissima ma comunque più che valida. Queste qualità si sposano bene con la Premier League ed è pertanto probabile che il suo adattamento, per giunta avvantaggiato dal contesto tattico di Potter, sarà molto rapido.
Esterno destro: Emiliano Buendia (Aston Villa)
Nonostante il suo raggio di azione sia principalmente orientato sul centro-destra, Emi Buendia è stato il nome con cui l’Aston Villa ha deciso di sostituire Jack Grealish per la sua capacità di aggiungere qualità in trequarti. Buendia è sì un rifinitore ma che può dare anche una certa presenza in fase di finalizzazione, come dimostrano i 15 gol e 16 assist dell’ultima stagione. Nella sua prima esperienza in Premier il nazionale argentino ha dimostrato di valere la categoria a dispetto del livello globale del suo Norwich, entrando tra i primi dieci giocatori nei principali campionati europei per xA (0.25 p90’), passaggi chiave (3.3 p90’) e dribbling riusciti (1.6 p90’). Il gioco di Buendia si concentra principalmente sul mezzo spazio destro, zona in cui preferisce ricevere il pallone e da cui successivamente si accentra per entrare nella zona di rifinitura o direttamente in area spesso sfruttando la sua tecnica di dribbling. Chiaramente nell’Aston Villa sostituirà Grealish sul piano formale ma dovrà essere capace di sostituirlo anche nella centralità che quest’ultimo ha avuto negli ultimi anni. Per quello sarà necessario garantire un alto livello di prestazioni praticamente da subito.
Trequartista centrale: Michael Olise (Crystal Palace)
Un altro nome che ha brillato nell’ultima Championship: Michael Olise è giunto a consacrazione nel campionato cadetto con la maglia del Reading, squadra che lo ha formato e lanciato tra i professionisti. Olise è un rifinitore con una presenza in area discreta, mancino naturale e dotato di una notevole tecnica di base che nella scorsa Championship si è collocato solo dietro al già citato Buendia in termini di assist (12) e passaggi chiave (2.3 p90’), venendo quindi notato e acquistato dal Crystal Palace. Nominalmente un trequartista centrale, Olise è un giocatore a cui piace molto svariare, sia per venire incontro in ricezione spalle alla porta che allargandosi, principalmente sul lato destro del campo dove sfrutta il suo sinistro raffinato per servire dei palloni molto tagliati verso l’area. Il suo modo di giocare è estremamente accentrante ma ciò è perfettamente giustificato da un dribbling molto efficace ed elegante, che lo aiuta ad aggirare facilmente la pressione, e da una tecnica di calcio squisita sia quando deve servire le corse in profondità dei compagni che quando è lui stesso a calciare. Nel Palace Olise si inserirà in una trequarti dal livello tecnico già molto alto e in tal senso dovrà mostrare una maturità non da poco, soprattutto per un diciannovenne, per non finire a pestarsi i piedi con Zaha ed Eze; a suo vantaggio potrebbe andare però l’assenza di quest’ultimo, che gli libererà un po’ di spazio almeno nei primi mesi della stagione.
Trequartista sinistro: Said Benrahma (West Ham)
Uno dei tanti talenti individuati e lanciati del Brentford, Said Benrahma è reduce da una stagione di ambientamento in Premier League con la maglia del West Ham e ora sembra destinato a prendersi una maglia da titolare sulla trequarti, complice l’addio di Jesse Lingard. Rispetto a quest’ultimo, l’algerino è un giocatore radicalmente diverso, con un controllo raffinatissimo e un gioco nello stretto eccellente. Nella sua esperienza in Championship Benrahma è riuscito ad aggiungere peso al suo gioco, fatto di tocchi di suola e dribbling in cui sembra avere il pallone incollato ai piedi, mettendosi più a disposizione dei suoi compagni e trasformandosi in giocatore più concreto. In termini numerici le due stagioni con la maglia del Brentford sono state eccezionali – 27 gol e 22 assist – e anche la sua prima con gli Hammers, non proprio positiva, gli ha fruttato comunque un gol e sei assist .Nonostante le sue qualità, le principali perplessità su di lui sono legate a una presenza atletica non di primissimo livello, tuttavia, proprio sotto questo aspetto potrebbe venirgli incontro la collocazione, almeno nominale, al centro della trequarti trovatagli da David Moyes e l’esperienza accumulata nel suo primo anno di Premier League.
Punta: Patson Daka (Leicester)
Patson Daka fa parte della lunga lista di talenti lanciati in Europa dal florido settore giovanile del Red Bull Salisburgo, in cui ha condiviso il campo proprio con il connazionale Mwepu. Daka è un attaccante molto completo, che in area mostra un ampio bagaglio in termini di finalizzazione – sa calciare in maniera potente e precisa e lo fa con entrambi i piedi – ma che fuori da essa è ancora un giocatore molto presente nel gioco sia svariando sul fronte offensivo che attaccando la profondità. In Austria Daka ha spesso giocato in un attacco a due punte e grazie alla sua completezza è riuscito a muoversi bene anche come seconda punta partendo principalmente da posizione più decentrata sul lato destro dove può sfruttare la sua rapidità per guadagnare campo sui difensori avversari. Per certi versi il suo gioco, fatto di grande velocità e lunghe corse alle spalle della difesa, può ricordare Jamie Vardy ma rispetto al suo nuovo compagno, il bagaglio tecnico di Daka è più ampio e completo, con un gioco di sponda migliore e una capacità di guadagnare campo ai diretti avversari anche ricevendo tra le linee grazie alla sua accelerazione nei primi passi. Probabilmente la scelta del Leicester di investire su Daka è mirata a trovare sia un compagno di reparto di Vardy per il breve termine che un sostituto sul lungo.
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