Considerazioni sparse post Italia-Giappone (3-1)
Giannelli ispiratissimo, i muri di Anzani e la qualità del 19enne Michieletto: finalmente buoni segnali dal pianeta Italia.
- Dopo la soffertissima vittoria in rimonta contro il Canada e la (prevedibile) sberla con la Polonia, l’Italia trova per la prima volta in questa Olimpiade i 3 punti e soprattutto una prova convincente, contro un avversario sicuramente più nelle corde degli azzurri. Primo e secondo set nettamente dominati, poi un momento di crisi della ricezione sul tramonto del terzo set ha inaspettatamente portato la partita al quarto, vinto anche questo senza grossi patemi d’animo;
- Partiamo dalle cose positive. Molto bene la fase di muro, trascinata da un Anzani sugli scudi (ben 5 muri punto per lui sei 13 di squadra). Ottima la distribuzione di un ispirato Giannelli, bravo far entrare subito in partita Zaytsev (15 in attacco col 53%) per togliergli di dosso le scorie degli ultimi 2 match e poi a gestire i 5 gli attaccanti, portandoli tutti in doppia cifra. Altra ottima gara di Michieletto, che a 19 anni sta affrontando questa Olimpiade come se fosse veterano e con numeri impressionanti (fin qui ha attaccato con il 60,2%);
- Anche oggi è mancato qualcosa al servizio, come raccontano i soli 4 aces e 14 errori. Potrebbe diventare un fattore negativo quando l’Italia incontrerà le big, con palleggiatori ancor più rapidi e attaccanti più “pesanti”, e condizionare pesantemente la nostra fase di muro-difesa;
- I due leader tecnici e principali attaccanti di questa squadra, Zaytsev e Juantorena, sembrano in crescita ma ancora un po’ discontinui rispetto ai loro standard. Per fare il salto di qualità servirà anche chiedere l’ennesimo miracolo a quel fenomeno di Osmany, nonostante la carta d’identità dica 36 e gli acciacchi lo perseguitino da anni.
- Quando mancano 2 partite il girone è ancora apertissimo, con l'Italia che potrebbe arrivare in un range di posizioni che vanno dalla seconda alla quinta. L'approdo ai quarti (è sufficiente il quarto posto) resta l'obiettivo realistico per questo gruppo, mentre per un arrivo a medaglia servirebbe un'impresa: gli incroci con l'altro girone sono durissimi e ci tutti con avversari sulla carta superiori. Evitare un quarto con Brasile e Russia sarebbe già un bel regalo.
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