Considerazioni sparse post Italia-Austria (2-1 d.t.s.)
Andiamo, andiamo, andiamo!
- Godiamo. Dopo un girone sullo scivolo, l’Italia vive la sua notte di fiamme contro un’ Austria commovente, pericolosissima. Gli azzurri giocano un buon primo tempo, nel secondo tempo perdono la bussola, ma poi riemergono dalle tenebre, grazie ai cambi, grazie al gruppo. Una fatica immensa, imprevista e quindi una goduria enorme. Era la partita con più pressione del nostro Europeo e l’abbiamo sentita tutta. Adesso guardiamo avanti, con più serenità e con la testa più leggera;
- Una serata così ridimensiona il nostro valore o lo amplifica? Difficile rispondere. Di certo pensare di giocare di vincere un Europeo a suon di 3-0 era utopia. Oggi abbiamo visto i nostri limiti, abbiamo visto le nostre paure e abbiamo capito forse un po’ meglio chi siamo. Siamo ancora vivi e adesso conta solo quello;
- Onore delle armi ad un avversario eccellente, ben allenato, in grande condizione fisica, che ci ha creduto davvero. Sul gol di Arnautovic (partita straordinaria) abbiamo visto la fine. Questa specie di nazionale B della Bundesliga ha dimostrato il valore del campionato tedesco. Tanti giocatori di livello, Grilltisch e Hinteregger su tutti. Poi Alaba. Nel calcio le categorie esistono e lui stasera lo ha dimostrato;
- Per mezzora di secondo tempo abbiamo perso la strada e non doveva succedere. Ci siamo innervositi, la partita ci è sembrata un cruciverba irrisolvibile e abbiamo perso fiducia nei nostri mezzi. I cambi ci hanno dato linfa. Pessina non faceva nemmeno parte di questo gruppo e invece adesso si pone a simbolo. Se poi Berardi una sera non funziona, abbiamo la soluzione. Chiesa ha i colpi. Il gol che ci sblocca la testa è una gemma;
- Non è andato tutto bene. Di Lorenzo a destra contro Alaba ha sofferto da morire. Barella ha perso smalto e guadagnato troppo nervosismo. Insigne, pur nella totale ammirevole abnegazione, conferma di essere un giocatore non in grado di emergere quando la posta in palio si alza. Abbiamo peró ricevuto tante risposte positive. Una su tutte, la corsa e la qualità di Leonardo Spinazzola, il nostro uomo più importante, il più fresco nel saltare l’uomo. Non è solo corsa. Il primo gol parte dal suo piede. Andiamo.
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