Considerazioni sparse post GP di Francia
Il "feudo Mercedes" capitola in un ventoso pomeriggio di giugno. Verstappen e Perez prevalgono rispettivamente sui rispettivi rivali, Hamilton e Bottas, grazie anche allo straordinario sostegno di un team che sta raggiungendo una nuova maturità in termini di scelte strategiche e sangue freddo. Nelle retrovie, cioè dal quinto posto in poi, la McLaren si prende quel che resta del bottino, lasciando le dirette inseguitrici, su tutte la Ferrari, a pancia vuota.
- A Le Castellet, dove Hamilton e la Mercedes erano considerati intoccabili, trionfa Verstappen e lo fa "alla Mercedes", ovvero grazie a una strategia differenziata rispetto ai rivali per prendersi la vetta della classifica a una manciata di curve dalla bandiera a scacchi. C'è da dire che la gara di Max Verstappen è stata tutt'altro che impeccabile, con un errore già alla prima curva costato il privilegio di comandare la gara, passato fin da subito tra le mani di Re Lewis. Per riprendere in mano la gara è servita la grande lettura del muretto Red Bull che deve aver evidentemente imparato da Ungheria 2019 e Spagna 2021. La strategia scelta, a doppia sosta, ha permesso a Verstappen non solo di ricucire il margine perso ai box ma anche di sorpassare agevolmente Hamilton a un giro dal traguardo;
- Da un lato il team Red Bull si è finalmente dimostrato capace di letture strategiche degne della miglior Mercedes, dall'altro proprio Mercedes ha deluso, tradita per una volta dalle scelte del muretto e non per la prima volta da un non irreprensibile Bottas. Alla fine della giornata solo Hamilton, sempre Hamilton, sembra essere l'unica persona realmente pronta a giocarsi il titolo mondiale contro Verstappen e la Red Bull. Pur con una macchina per il momento ancora inferiore, a Lewis è mancato davvero poco per riuscire nell'impresa di conquistare l'ennesimo GP di Francia;
- Le difficoltà iniziali del percorso di Daniel Ricciardo in McLaren erano, forse, poco pronosticabili. Un pilota che aveva ritrovato la propria miglior forma in Renault e che, finalmente, sarebbe tornato al volante di una monoposto competitiva era quanto di meglio potessero aspettarsi i suoi sostenitori. Questo inizio di stagione ha, invece, deluso le grandi aspettative, restituendoci un Ricciardo poco brillante, e un Ricciardo poco brillante è un Ricciardo che non va veloce. Quella di oggi potrebbe essere, invece, la prima gara di un nuovo ciclo, con l'australiano di nuovo in forma, un passo gara accettabile e un discreto piazzamento. Poi, però, c'è anche Norris che nonostante tutto continua a piazzarsi davanti a lui...;
- Dopo le disillusioni dei circuiti cittadini la Ferrari ritrova i propri fantasmi tra gli alberi agitati dal vento di Le Castellet. Zero i punti raccolti quest'oggi, undicesimo Sainz e sedicesimo Leclerc, condannato fin da subito da un pit stop precoce. Troppo bella la Ferrari di qualche gara fa, troppo brutta quella di oggi. In un calendario che presenta circuiti estremamente diversi tra loro certi sbalzi prestazionali sono comprensibili. Certo è che, al termine di un weekend come quello francese appena terminato, sia davvero difficile accettare una tale debacle...;
- Guidare la Haas 2021 non è semplice e se al tuo fianco ti mettono un russo mezzo matto le cose rischiano di prendere una brutta piega. Invece, Mick Schumacher è riuscito a prendersi una insperata Q2, raggiungendo un piccolo risultato personale che, se bilanciato con le prestazioni dell'auto, tanto piccolo non è. Il pilota, poi, rimane certamente acerbo, prova ne è la messa a muro dell'auto nella seconda sessione di qualifiche. Il primo passo, tuttavia, è stato compiuto e possiamo aspettarcene altri a venire.
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