Considerazioni sparse post Barcellona-Olimpia Milano (84-82)
Milano e Barcellona ci hanno regalato una delle migliori partite della stagione per gioco, difese ed intensità.
- Per la prima volta dal 1992, Milano torna alle Final Four di Eurolega. Messina parte con Delaney, Micov, Shields, LeDay ed Hines; Jasikevicius si affida invece a Higgins, Calathes, Abrines, Mirotic e Davies;
- Il Barcellona comanda con merito l'inerzia nel primo tempo grazie ad una difesa asfissiante (che nega l'area a Milano e la costringere ad affidarsi con continuità al tiro di tre punti) e a percentuali dal campo elevatissime (55% da 3 e 65% da 2). Milano è brava a non crollare;
- Il terzo quarto dell’Olimpia è poi celestiale. I ragazzi di Messina tornano in campo trasformati e ribaltano, con un parziale di 29-16, una partita che sembrava aver preso una pessima piega. Risponde subito, però, il Barcellona che torna a sfoggiare la difesa dei primi due quarti e rimette sul suo binario la partita. Partita che con il passare dei minuti si fa sempre più bella;
- Sull'82-82, in una situazione di estremo equilibrio, è Higgins l'eroe di serata che regala ai blaugrana la partita, con due punti di una difficoltà estrema. Non riesce stavolta a Milano un’altra magia nei decimi finali di gara dopo quella della gara col Bayern Monaco: il tiro di Punter si ferma solo sul ferro. Barcellona in finale;
- Doppia menzione d'onore: la prima per un Pau Gasol che, alla veneranda età di 40 anni, sfoggia una prestazione incredibile e porta a scuola in lungo ed in largo la difesa biancorossa. La seconda, invece, a Calathes, protagonista sfortunato di serata e che dovrà, molto probabilmente, fare a meno di aiutare la sua squadra domenica in finale: un 'in bocca al lupo', in queste situazioni non è mai abbastanza.
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