Considerazioni sparse su “Il Divin Codino”
Il “Divin Codino” è una soap opera scialba, incolore e buonista che ci ha profondamente deluso.
- Inutile negarlo: le attese erano alte, altissime, forse le più alte di sempre per un contenuto sportivo. Vuoi per la produzione unificata Netflix-Mediaset. Vuoi perchè Baggio è tutt’ora il più amato tra i calciatori nostrani sia in patria che nel mondo. Ne esce una soap opera scialba e buonista che crepa le vene degli spettatori e causa vorticose rotazioni di pall...oni;
- Andrea Arcangeli (Baggio) è meraviglioso per aderenza al ruolo (fisico, parlato e comunicazione non verbale) e Valentina Bellè offre l’ennesima prestazione solida di una splendida carriera (è già stata Dori Ghezzi in “Principe libero” e consiglio di ritrovarla in “Catch 22” di e con George Clooney). Ottimo anche Pennacchi nel ruolo di Baggio senior. Gravissime invece le rese di Sacchi che sembra Bearzot con una parlata da montanaro trentino e Mazzone che sembra la continuazione romana di nonno Libero;
- Il problema è strutturale e risiede nella sceneggiatura e nella conoscenza della materia trattata. Chiaro fin da subito che si voglia raccontare il Baggio uomo mostrando il calciatore come mera estensione. Tuttavia è inaccetabile relegare Vicenza e Firenze a due scene. Tacere totalmente i capitoli Juventus, Milan, Inter e Bologna (senza la quale per ammissione di Baggio stesso avrebbe smesso di giocare prima), Francia 98’ per risvegliarsi a Brescia e chiudere il tutto alla volemose bene e senza un minimo di analisi introspettiva;
- L’altro problema, ben collegato al primo, è che chi ha scritto e chi ha diretto il film, di Baggio non ha studiato, osservato e capito un beneamato niente. Scelte stilistiche assurde come Pizzul che racconta Usa 94’ per poi essere ridoppiato a metà. Goal e azioni ricostruite senza accuratezza e immagini storiche usate poco e male in favore di comparse che non centrano niente;
- Insomma: un disastro. Tutto quello che di buono sembrava trasparire dai promo alberga nelle interpretazioni di Arcangeli, Bellè e Pennacchi. Il resto è una scenggiatura scritta coi piedi, filmata col fondo della schiena e postprodotta da un appassionato di freccette. Che vergogna. Non è un Paese per la qualità. Aprite youtube e rifatevi gli occhi. Voto: rimborso dell’abbonamento.
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