Considerazioni sparse post Venezia-Cittadella (1-1)
Partita tosta e sofferta, ma che alla fine premia il Venezia che torna in Serie A dopo quasi vent'anni.
- Si chiude il campionato di Serie B con una doppia finale tanto sorprendente quanto meritata: come già detto nella nostra scorsa puntata di Piano B, Venezia e Cittadella durante la stagione hanno dimostrato di essere squadre mature, costruite con criterio e guidate da due ottimi allenatori come Zanetti e Venturato. Il doppio confronto alla fine premia i lagunari, che tornano in Serie A dopo 19 tribolate stagioni;
- Il Cittadella tira fuori una "ruthless aggression" inaspettata, schiacciando completamente un Venezia che voleva impostarla sul contenimento, forte dell'1-0 nel match d'andata e della posizione migliore in classifica. Il vantaggio di Proia è giusto e meritato, con i lagunari che offensivamente sono praticamente nulla e in più chiudono in 10 uomini per l'espulsione sacrosanta e ingenua (a voler essere generosi) di Mazzocchi;
- La ripresa è la sintesi perfetta degli ultimi due mesi di questa fantastica Serie B: tensione alle stelle, gioco spezzettato ma mai casuale, sembra di assistere ad una partita a scacchi. I granata pressano tanto, arando le fasce con una determinazione da brividi, i neroverdi difendono cercando spazi in contropiede così come all'andata. Ed è così che arriva il gol che chiude il discorso con Bocalon in pieno recupero;
- Inutile nasconderlo, il Venezia ha completamente cannato la gara, ma questo non deve intaccare il giudizio sulla stagione: partita sottotraccia, ha conquistato partita dopo partita un posto al sole, forte di un gioco estremamente flessibile, con la capacità di adattarsi agli avversari. Un gruppo che si è unito attorno al grande artefice di questa promozione: Paolo Zanetti, allenatore che ha dimostrato di avere idee brillanti e un'ottima capacità di lettura delle partite. Un prototipo del primo Allegri bianconero, tecnico da tenere sott'occhio;
- Ennesima finale play-off persa per il Cittadella di Venturato, ennesimo derby perso dopo quello con l'Hellas, ennesima beffa. Un ritorno dominato in lungo e in largo senza però trovare il colpo di grazia. Un peccato mortale, ma che non pregiudica l'ottimo lavoro fatto in queste stagioni dal tecnico e dalla società, capaci di creare stagione dopo stagione rose sempre più complete ed intriganti. Manca sempre il quid decisivo per lo scatto in Serie A, ma il risultato non può e non deve intaccare il giudizio più che positivo della stagione.
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