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, 16 Maggio 2021

Considerazioni sparse post Fiorentina-Napoli (0-2)


La Fiorentina gioca col coltello tra i denti seppur già salva, ma il Napoli si dimostra semplicemente più forte. 


- Compimenti ad entrambe le squadre scese in campo. Alla Fiorentina per come ha disputato un match dove sulla carta trovare motivazioni non era scontato, regalandoci una partita vera. Al Napoli perché non ha mai abbassato l’intensità, ha giocato il suo calcio e non si è fatto prendere dall’ansia quando avrebbe potuto. Per i partenopei la qualificazione in Champions è ora veramente ad un passo; 

- Victor Osimhen ci fa impazzire. Checché se ne dica l’attaccante nigeriano classe 1998 (troppo spesso si tende a dimenticarlo) non è solamente corsa, fisico e attacco della profondità, ma anche tanto altro. Guardare il cambio di gioco da cui nasce il secondo gol per credere. A conti fatti, con lui in campo il Napoli ha tenuto una media punti quasi da scudetto;

- Gli altri due grandi protagonisti del match in casa Napoli sono i soliti Insigne e Zielinski. Il primo va a tanto così dallo psicodramma, dopo una splendida traversa e il rigore sbagliato, ma poi ha la fortuna e la bravura di saper risultare decisivo: 19 gol in campionato sono roba per palati fini, oltre che il record personale di marcature in un campionato. Zielinski se non è la mezz’ala più forte della Serie A, poco ci manca: altra partita di grande quantità e qualità del polacco, da due mesi a sta parte in forma stratosferica; 

- La Fiorentina gioca con il cuore rendendo la vita difficile alla squadra di Gattuso. La Viola non regala nulla, ma alla lunga soccombe di fronte alla maggior qualità degli avversari. Ribery sembra un ragazzino, per Caceres sembra la partita della vita. Pulgar gioca una prima ora di pregevole livello, ma oggi delude Vlahovic: con la squadra quasi sempre rintanata nella propria metà campo però, non era per nulla facile far di più;   

- Sono 42 punti nelle ultime 18 partite per il Napoli, che ha pagato quei 2 mesi nel mezzo della stagione senza punte a disposizione ma che ora deve “solo” sbarazzarsi del Verona in casa per guadagnarsi la tanto agognata Champions League. Per la Viola l’annata rimane abbastanza deludente, ma il “Iachini bis” è stato forse quanto di meglio si sia visto in questa strana stagione.

  • Nato a Rimini l’11/06/1990. Laureato in Giurisprudenza, adora disquisire di sport ed America. Ogni tanto scrive, solitamente legge. Sogna un giorno di poter assistere ad una partita allo Staples al fianco di Jack Nicholson.

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