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, 16 Maggio 2021

Considerazioni sparse post Finali World Padel Tour Vigo Open


Campo lento, si vince di tattica. Dimostrano Riera-Llaguno e Bela-Sanyo.


- Non conta quanto sei forte e giovane, conta che se vai al terzo set con Bela-Sanyo difficilmente ne esci vincitore. Ti entrano sotto pelle, ti costringono a giocare continuamente sulle tue debolezze. Fondamentalmente ti regalano un clínic su come chiudere le partite e vincere i tornei;

- La difesa di Di Nenno funziona ed è tra i migliori del circuito in questo aspetto. L’esperienza si paga, ma per crescere deve passare da questi tornei. E con Paquito di fianco il resto della stagione un trofeo non deve essere utopia per lui;

- Paquito ha giocato un torneo probabilmente da Mvp. Forse questa stessa cosa lo ha condizionato nel terzo set. Si vuole caricare la coppia sulle spalle e troppo spesso “ruba” palle al suo compagno lasciando liberi spazi all’intelligenza tattica di Sanyo Gutiérrez. Forse con più pazienza avrebbero potuto aggredire maggiormente l’acciaccato Belasteguin;

- Sembrava un fil rouge difficile da spezzare dopo il primo set dominato da Triay-Salazar. Ma Riera e Llaguno non si sciolgono sulle bollenti palle avversarie e con nervi saldi vincono in rimonta la finale più bella di questo inizio di temporada per 2-6 6-3 7-5.;

- Hanno di che recriminare Salazar-Triay. La loro superiorità e continuità al momento è fuori discussione. Ma su questi campi lenti, dove la potenza di Gemma è meno letale, devono trovare soluzioni più intelligenti per rimanere all’interno del ritmo partita. Stratosferiche da questo punto di vista Patty e Virginia, che cambiano completamente ritmo, abbassandolo a loro piacimento negli ultimi due decisivi set. Il finale del terzo set è da “giù il cappello”, perché mantenere i nervi saldi con Salazar-Triay dall’altra parte della rete non è affatto un gioco da ragazzi. Brave!

  • Classe '92. Crede fortemente che il simbolo della perfezione estetica sia stato il jumper di Kobe Bryant. Noto ai più come conduttore del podcast fantacalcistico Fattore Campo tende a ripetere la stessa identica frase ogni lunedì mattina post calcolo della giornata: "Non c'è fortuna per gli artisti". Ah, particolare sfuggito: Mourinho è il suo vero padre.

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