Considerazioni sparse post Finali World Padel Tour Vigo Open
Campo lento, si vince di tattica. Dimostrano Riera-Llaguno e Bela-Sanyo.
- Non conta quanto sei forte e giovane, conta che se vai al terzo set con Bela-Sanyo difficilmente ne esci vincitore. Ti entrano sotto pelle, ti costringono a giocare continuamente sulle tue debolezze. Fondamentalmente ti regalano un clínic su come chiudere le partite e vincere i tornei;
- La difesa di Di Nenno funziona ed è tra i migliori del circuito in questo aspetto. L’esperienza si paga, ma per crescere deve passare da questi tornei. E con Paquito di fianco il resto della stagione un trofeo non deve essere utopia per lui;
- Paquito ha giocato un torneo probabilmente da Mvp. Forse questa stessa cosa lo ha condizionato nel terzo set. Si vuole caricare la coppia sulle spalle e troppo spesso “ruba” palle al suo compagno lasciando liberi spazi all’intelligenza tattica di Sanyo Gutiérrez. Forse con più pazienza avrebbero potuto aggredire maggiormente l’acciaccato Belasteguin;
- Sembrava un fil rouge difficile da spezzare dopo il primo set dominato da Triay-Salazar. Ma Riera e Llaguno non si sciolgono sulle bollenti palle avversarie e con nervi saldi vincono in rimonta la finale più bella di questo inizio di temporada per 2-6 6-3 7-5.;
- Hanno di che recriminare Salazar-Triay. La loro superiorità e continuità al momento è fuori discussione. Ma su questi campi lenti, dove la potenza di Gemma è meno letale, devono trovare soluzioni più intelligenti per rimanere all’interno del ritmo partita. Stratosferiche da questo punto di vista Patty e Virginia, che cambiano completamente ritmo, abbassandolo a loro piacimento negli ultimi due decisivi set. Il finale del terzo set è da “giù il cappello”, perché mantenere i nervi saldi con Salazar-Triay dall’altra parte della rete non è affatto un gioco da ragazzi. Brave!
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