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22 Aprile 2021

Considerazioni sparse post Napoli-Lazio (5-2)


Un Napoli in pieno controllo della situazione fa la parte del leone contro una Lazio mai realmente scesa in campo.


- La gara si accende subito e promette scintille: la partenza fulminante mette in discesa la partita per il Napoli, che da lì in poi passerà la maggior parte della prima frazione a gestire il risultato, lasciando l'iniziativa agli avversari ma controllando con attenzione;

- La Lazio di suo tiene il pallone e magari ci prova di più, ma lo fa con scarsa lucidità: i tentativi sono per lo più figli di iniziative individuali nelle quali vediamo tanta caparbietà ma poco altro;

- Il risultato premia la squadra che, nel complessivo, ha saputo tenere meglio il campo e gestire meglio tutte le fasi del match: il Napoli ha saputo rallentare e accelerare col giusto tempismo, riuscendo a sfruttare al meglio le debolezze della Lazio e trovare il gol giocando proprio sulle difficoltà che i biancocelesti hanno trovato nel controllare lo spazio fra le linee, dove non a caso è nata la maggior parte dei gol partenopei;

- È un risultato questo che può essere cruciale: il Napoli tiene lontano la Lazio (che ha ancora una partita da recuperare e quindi è potenzialmente più vicina di quanto la classifica non dica) e si rilancia con prepotenza in ottica Champions. Una corsa dalla quale oggi la Lazio rischia pesantemente di essere esclusa: la gara col Milan al prossimo turno sarà, in un certo senso, decisiva;

- I fantastici 4 del Napoli regalano gol e spettacolo: Insigne, piaccia o meno, è il miglior calciatore italiano attualmente in attività e dai suoi piedi può nascere qualunque cosa; Mertens si accende solo di rado, ma quando lo fa cattura su di sé i riflettori con gesti tecnici di accecante bellezza. Benissimo anche Politano, la cui stagione sotto il profilo realizzativo ha sorpreso tutti, e Zielinski, la cui visione di gioco in mezzo al campo è superiore. Nella Lazio male un po' tutti: spicca in negativo Lucas Leiva. Luis Alberto non è al meglio e si vede, Immobile e Milinkovic hanno quantomeno il merito di essere gli ultimi ad arrendersi

  • Nato per puro caso a Caserta nel novembre 1992, si sente napoletano verace e convinto tifoso azzurro. Studia Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Napoli "Federico II", inizialmente per trovare una "cura" alla "malattia" che lo affligge sin da bambino: il calcio. Non trovandola però, se ne fa una ragione e opta per una "terapia conservativa", decidendo di iniziare a scrivere di calcio e raccontarne le numerose storie. Crede fortemente nel divino, specie se ha il codino.

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