Considerazioni sparse post Milan-Sassuolo (1-2)
Il passo da Super League a Europa League è breve.
- Il clima che attende le squadre all’ingresso in campo è surreale: freddo e pioggia battente hanno sullo sfondo il sole che tramonta. Un quadro che ricorda le ultime 72 ore della squadra milanese, prima convinta di tornare a far parte di un’élite mondiale da un giorno all’altro, come per magia, poi costretta nuovamente a giocarsi l’ingresso in Champions League sul campo, contro un rabbioso Sassuolo;
- Il canovaccio tattico del primo tempo vede gli ospiti che provano a costruire e il Milan che aspetta furbamente nella propria metà campo, senza commettere l’errore di abbassarsi troppo, per provare a sfruttare la velocità dei propri uomini offensivi con ripartenze veloci. Un atteggiamento diverso dal solito per i rossoneri, che fanno necessità virtù a causa delle assenze, ma che nel secondo tempo non può essere ripetuto per merito dei cambi di De Zerbi;
- A proposito di cambi, mai come in questa partita si è vista la mano dei due allenatori nell’effettuarli, chi in positivo, chi in negativo. Se l’allenatore del Sassuolo azzecca praticamente tutto, dalla scelta della punta (Raspadori, autore di una doppietta), fino all’abbassamento del baricentro per far uscire il Milan, Pioli risponde con le sue classiche mosse ultra-conservative, tante volte supportate dalla fortuna e oggi punite nel peggiore dei modi;
- Nel Milan si rivede quantomeno il miglior Hakan Calhanoglu: il bell’addormentato rossonero, che dal rientro dopo l’infortunio non era quasi mai stato in grado di fare la differenza e oggi gioca con lo smalto del girone d’andata. Vista l’abitudine della squadra di affidarsi ai suoi piedi, soprattutto in assenza di Zlatan Ibrahimovic, questo fa la differenza in positivo. La doppietta gli viene negata soltanto da un grande Consigli e la sua uscita coincide col crollo rossonero;
- Ai punti, il risultato punisce oltremodo il Milan, che per più di un’ora aveva mantenuto il comando della partita e rischiato più di una volta di arrivare al raddoppio, negato da Consigli e da qualche scelta sbagliata in fase di conclusione. Chi è causa del suo male, però, pianga sé stesso ed il Sassuolo esce meritatamente vincente da un match in cui è stato bravo a non arrendersi nei momenti difficili e a ribaltarlo non appena ne ha avuto occasione.
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