Considerazioni sparse post GP di Portimao
3 su 3: la Yamaha non sbaglia un colpo. Cadute illustri nel terzo GP stagionale.
- Di nuovo El Diablo. La Yamaha non si ferma e fa suo il terzo GP stagionale con Fabio Quartararo. Gara impeccabile per El Diablo che dal nono giro ha preso il comando del gruppo senza farsi mai impensierire dagli avversari. Altra gara condotta in maniera eccellente dal pilota spagnolo e dal team Yamaha che sembra migliorare di giorno in giorno questa M1;
-Pecco sugli scudi! Partito in undicesima posizione, arrabbiato, Pecco tira fuori gli artigli e ottiene un magnifico secondo posto. Guida aggressiva, staccate pulite ma decise, gestione attenta della sua Desmosedici. Il pilota classe 97 sorprende anche oggi dopo l’ottimo esordio stagionale nel GP inaugurale in Qatar;
-Morbidelli c’è. Si pensava che la Petronas anche oggi avrebbe chiuso lontano dalle prime posizioni e invece il buon Franco ha fatto ricredere tutti. Complici le cadute degli altri piloti ma anche grazie alla sua abilità, Morbidelli è riuscito a risalire nel gruppo centrale dei piloti, ottenendo un fantastico quarto posto che lascia ben sperare per il proseguo della stagione;
- Cadute illustri: Miller, Rossi, Rins, Zarco, una serie di cadute inaspettate. Un peccato perché la gara sembrava sorridere a tutti e 4. Errori che possono capitare nell’arco di una gara ma che lasciano il dispiacere sul volto dei tanti tifosi e appassionati di MotoGP. Questi quattro piloti saranno comunque protagonisti in questa stagione e su di loro le aspettative sono alte. Rialzarsi subito per un pronto riscatto a Jerez;
- Bentornato a Marc Marquez, che mancava in pista dallo scorso luglio. Torna a disputare un GP ufficiale dopo 9 mesi di assenza dovuta agli infortuni e ai problemi fisici causati dalla rottura dell’omero.
Un settimo posto che vale molto più del piazzamento finale. È riuscito a portare a termine la gara - cosa non scontata fino a qualche ora fa - facendo capire a tutti gli appassionati che pur sofferente, l’otto volte campione del mondo c’è.
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