Considerazioni sparse post Sampdoria-Verona (3-1)
Divertente antipasto delle 15 tra Verona e Sampdoria: la Samp vince e accorcia in classifica proprio sugli scaligeri.
- Nel primaverile sabato pomeriggio del Ferraris si sfidano la decima e la nona forza del campionato: un match di metà classifica tra due squadre lontane tanto dalle zone calde della classifica quanto dalla zona Europa. Ciò che ne viene fuori è una partita divertente, vinta meritatamente dalla Sampdoria che, nonostante l'ottimo approcio del Verona, riesce a ribaltare il vantaggio che gli scaligeri avevano guadagnato nel primo tempo.
- Prima frazione che vede l'Hellas aggressivo sin dai primi secondi di gioco, mantenendo un ritmo forsennato per la prima mezz'ora e andando giustamente in vantaggio con la pennellata su punizione di Lazovic. Dall'altro lato i blucerchiati, contratti e senza idee, faticano a trovare sbocchi offensivi, e restano in partita solo grazie alla scarsa vena realizzativa del reparto offensivo dei veneti;
- Il secondo tempo si apre subito con tre cambi in casa Samp: dentro Keita, Gabbiadini e Candreva, fuori Verre, La Gumina e Damsgaard. Il Verona sparisce dal campo, la squadra di Ranieri prima la pareggia con il missile di Jankto, poi la ribalta col rigore di Gabbiadini e infine la chiude con la zuccata di Thorsby (con la complicità di Silvestri). 4 sconfitta nelle ultime 5 partite per l'Hellas, blucerchiati che tornano invece alla vittoria dopo quasi un mese (gli ultimi 3 punti erano arrivati il 21 marzo nell'1 a 0 contro il Torino);
- Visto l'andamento della partita, non risulta difficile indicare i migliori e i peggiori in casa Doria: Verre e La Gumina offrono una prestazione talmente incolore da chiedersi come mai Mister Ranieri (vecchia volpe...) li abbia schierati dall'inizio, mentre nel primo tempo Yoashida e Colley soffrono tremendamente la velocità di Lasagna. Al contrario, i subentrati Candreva, Keita e Gabbiadini entrano nelle azioni di tutti e tre i gol e, oltre a ribaltare completamente l'inerzia del match, non fanno rimpiangere ai tifosi liguri dell'assenza di Quagliarella. La squadra di Ranieri, soprattutto nel secondo tempo ma in generale in questa stagione, è forgiata ad immagine e somiglianza del proprio allenatore: solida, ordinata e concreta;
- Per ciò che riguarda l'Hellas, va sottolineato ancora una volta il lavoro svolto da Juric in questi due anni: con una squadra senza attaccanti di spessore (Lasagna, Kalinic e Favilli hanno firmato in totale solo 5 gol in stagione) e senza nomi altisonanti, il tecnico croato sta compiendo un vero e proprio miracolo, riuscendo a portare il Verona ad una salvezza tranquilla e addirittura a ridosso della zona Europa. Nonostante l'ottimo primo tempo a Marassi, a salvarsi sono i soli Faraoni, Lazovic e Dimarco, mentre offrono ancora una prova sottotono Zaccagni e Lasagna, che rappresentano un'istantanea perfetta del momento difficile che stanno attraversando gli scaligeri.
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