Considerazioni sparse post Cagliari-Parma (4-3)
Rabbia versus Disperazione: 4 a 3.
- Togliete la targa dall’Estadio Azteca: El Partido del Sieglo è Cagliari-Parma di un triste sabato sera del Secondo Lockdown. La guerra tra poveri della Sardegna Arena premia i rossoblù dopo 95 minuti da reparto di cardiologia... i ragazzi di Semplici sperano ancora, il Parma di D’Aversa saluta definitivamente la massima serie;
- È il pragmatismo dei ducali a determinare il miglior approccio alla partita. Sia la forza della disperazione, o sia invece un atteggiamento tattico prudente quanto efficace, fatto sta che dopo mezz’ora è 0-2. Gi emiliani tornano a credere in una miracolosa salvezza, il Cagliari è nel baratro;
- Il merito del Cagliari è quello di non mollare mai, proprio nella partita dell’ultima spiaggia. Una squadra tramortita, spesso arrendevole, sotto pressione trova insperate energie per ribaltare una situazione ormai compromessa: Pavoletti incorna e accorcia le distanze, Man ricaccia i sardi nell’oblio, Marin accorcia le distanze, ma oltre il 90’ è ancora 2-3;
- Sono i due oggetti misteriosi del Cagliari a decidere il match: Gastón Pereiro, equivoco tattico dell’ultimo anno e mezzo per i rossoblù, dipinge l’arcobaleno che vale il 3-3. Alberto Cerri, hombre de la casa (parmense) sale in cielo a condannare la squadra della sua città all’ultimo respiro. Il 27 del Cagliari sa segnare solo gol del 4-3 sul gong, dopo il capolavoro del novembre 2019 nella vittoria interna contro la Samp;
- Il calcio sa regalare emozioni anche in una serata che parrebbe avara di sorprese. La tattica resiste per non più di 25-30 minuti. Cerri zittisce i detrattori (e sono molti), Kurtic resta a terra con il capitano avversario a consolarlo assieme a Semplici. È solo un gioco? Forse, ma gli scacchi e il bridge non stimolano le masse come il fútbol.
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