, 11 Aprile 2021
2 minuti

Considerazioni sparse post Fiorentina-Atalanta (2-3)


L'Atalanta scherza con il fuoco, ma alla fine si scotta la Viola.


- In un corale crescendo rossiniano di condizione, gioco e risultati, l'Atalanta sembra aver raggiunto il culmine della sua stagione, che si manifesta in prestazioni che contengono tracce (ma solo tracce) di onnipotenza. A subirne le conseguenze oggi è una Fiorentina tramortita e paralizzata per tutto il primo tempo dalla ferocia atalantina, che reagisce tardi e alla fine soccombe, in un match più ondivago di quanto dovrebbe;

- A prendersi la scena nella prima parte è l'espressione congiunta dell'estro fluttuante di Ruslan Malinovskyi e della dirompenza fisica di Duvan Zapata: il mancino dell'ucraino disegna in bello stile due inviti eleganti che il colombiano accetta senza troppe storie, consegnando alla Dea il doppio vantaggio già alla pausa. Poi i bergamaschi premono misteriosamente OFF per qualche minuto e la ripresa diventa il teatro della nervosa rimonta viola, frustrata immediatamente dal definitivo rigore di un Ilicic in via di riesumazione;

- Se le luci vanno sui protagonisti, gran parte del merito è spesso di chi lavora dietro le quinte, come ci ricorda in modo stucchevole qualunque trasmissione televisiva. E infatti la partita la vincono prima di tutti i centrocampisti della Dea che, in un concentrato di qualità e quantità, sovrastano un'effimera mediana viola, la cui fotografia è un Amrabat in totale stato confusionale. Il duo Freuler-De Roon sembra aver segretamente sperimentato la clonazione;

- Sotto la tempesta bergamasca la Fiorentina resta sempre aggrappata al match, almeno dal punto di vista del punteggio, e lo deve principalmente a due elementi. Il primo è il suo portiere, che con alcuni interventi salvifici non fa altro che dimostrarsi sempre più affidabile e non sarebbe strano se qualche big cominciasse a corteggiarlo sul serio. Il resto, ovviamente, lo fa Dusan Vlahovic, vero e proprio leader a soli 21 anni di una squadra che di fatto dipende dalla sua sempre crescente capacità realizzativa;

- Le sabbie mobili sembrano distanti, ma la Fiorentina non sta sicuramente vivendo una stagione soddisfacente: l'orgoglio messo in una rimonta disperata dovrà essere il viatico per provare a ritornare ai vecchi fasti nl prossimo futuro. L'Atalanta, come contro l'Udinese, vede ancora tornare in discussione una partita già vinta e porta a casa un risultato che non rispecchia in pieno la sua superiorità. Lo scontro diretto con la Juventus potrebbe chiedere agli uomini di Gasperini una concretezza che, ad oggi, sembra l'unico elemento mancante in quel di Zingonia.


 

  • Nato a Biella il 30/07/93, laureato in Matematica per motivi che non riesco a ricordare. Juventino di nascita, vivo malissimo anche guardando le partite dell’Arsenal, di Roger Federer e di qualunque squadra io scelga a Football Manager (unico sport che ho realmente praticato). Fanciullescamente infatuato di Thierry Henry, sedotto in età consapevole da Massimiliano Allegri, sempiternamente devoto a Noel Gallagher.

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