Considerazioni sparse post Inter-Sassuolo (2-1)
L'Inter ha due mani sullo Scudetto.
- L’Inter per andare a +11 sul Milan e vedere lo Scudetto più vicino. Il Sassuolo per uno step di crescita importante. Ne esce una gara viva, anche ricca di errori e che rispetta le caratteristiche di entrambe le squadre. L’Inter vince di forza ed esperienza, ma il Sassuolo non demerita;
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Il nostro lavoro si basa sull'impegno e la passione di una redazione giovane. Tramite l'associazione ci aiuti a crescere e migliorare sempre la qualità dei contenuti. Associati ora!- Inter corta e contratta che avverte il peso della partita e gioca di ripartenza coi suoi alfieri di livello. Partita accorta ma in sofferenza riaperta da una magia di Traorè (che giocatore!). L'ammonizione di Barella sarà pesante nella prossima gara, ma quella che contava era questa qui e l'Inter dimostra di saper soffrire e di volerla vincere;
- Il Sassuolo è pimpante e divertente, anche rinunciando ai suoi giocatori più rappresentativi. De Zerbi sa come ispirare i suoi ma gli interpreti difensivi non sono al livello di certi palcoscenici. Una prova importante per le partite a venire;
- L’Inter è Lukaku e Lukaku è l’Inter. Raramente si è vista una coesione spirituale così profonda e totale tra un giocatore e un club. Un alfiere letale;
- Antonio Conte continua a mettere in scena il suo spartito preferito e a metterlo in atto magistralmente. +11, tutti coinvolti e un orizzonte roseo che la dice lunga sulla tenuta mentale dell’Inter di quest’anno.
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Nato il 6 aprile del 1988 a Milano figlio orgoglioso di una città che ama con odio. Nelle vene sangue misto che ne fanno un figlio del mondo senza fissa dimora. Tra un gin tonic e un whiskey ben concepito ha consacrato la propria esistenza all’arte della buona musica con De Andrè, Shane McGowan e Chat Baker a strapparsi pezzetti di anima. Il cinema come confessione condivisa. L’amore per la beat generation e per quel mostro di James Dean. Interista con aplomb anglosassone per il gioco più bello del mondo. Crede che verranno tanti giocatori meravigliosi ma più nessuno con la corsa di Nicolino Berti.
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