, 5 Aprile 2021
3 minuti

Considerazioni sparse post 31a giornata di Ligue 1


Monaco mina vagante, Rudi Garcia nel pallone: la Ligue 1 scioglie le riserve, in cima come in coda, dove a Nantes arrivano minacce di morte ai giocatori.


- Mai come quest’anno stanno venendo a galla i problemi strutturali del Paris Saint-Germain, messi nuovamente a nudo dal Lille e da Cristophe Galtier. Un 3/3 di cui andare poco fieri per i parigini, il dato che certifica le sconfitte al Parc negli scontri diretti (4 se si considera anche il Marsiglia), e che comincia a gettare qualche perplessità sull’operato di Pochettino. Il tecnico argentino è stato surclassato dal collega sul piano tattico e paga la totale assenza di piani B a disposizione: il ko pandemico di Verratti ha tolto ogni possibilità di sviluppo centrale del gioco al club della capitale, con il Lille che ha dunque avuto gioco facile in pressione grazie ai suoi attaccanti dinamici. Lo sviluppo dell’azione sulle fasce rimane un punto debole del PSG, visto che Kehrer è un centrale adattato e che Kurzawa scende in campo con la concentrazione di un dodicenne. I Lillois hanno dunque messo in campo tutte le loro armi a disposizione, grazie al centrocampo muscolare André-Soumaré-R.Sanches, punendo un’altra grossa ingenuità parigina come la linea di retroguardia troppo alta. Detto ciò, la sintesi è la seguente: il PSG ha probabilmente sprecato una grossa chance e il LOSC, quando gioca al completo, è davvero una squadra durissima da affrontare;

- Merita finalmente un po’ di spazio nelle nostre considerazioni il signor Jonathan Clauss, alias il "Gosens della Ligue 1" allo stato attuale. Esterno anch’egli di un centrocampo a cinque (ma a destra), vanta il miglior rendimento fantacalcistico tra i difensori, grazie a 3 gol e 6 assist, praticamente tutti nelle ultime 8 giornate. Il terzino è arrivato all’apice della sua maturità, dopo un lungo periodo di anonimato è sbocciato la scorsa stagione con la maglia dell’Arminia Bielefeld nella cavalcata verso la promozione in Bundesliga (5 gol e 8 assist). Clauss è solo la stella di un Lens incredibile, imbattuto da dieci gare e meravigliosamente quinto in piena corsa Europa League;

- Ci sono cicli che si chiudono e altri che forse si chiuderanno. Il primo è un lungo capitolo fatto di dieci pagine, una per anno, tra l’Angers e Stephane Moulin. Arrivato sulla panchina angioina nel 2011, il tecnico 53enne saluterà il club che riportato in Ligue 1 e alla finale di Coupe de France poi persa contro il PSG. Moulin è attualmente il tecnico più longevo su una panchina europea. Potrebbe arrivare al capolinea anche l’avventura di Michel Der Zakarian in quel di Montpellier, dopo quattro anni trascorsi insieme. La decisione con la proprietà Nicollin non è ancora stata presa ed è riconducibile alla volontà del tecnico di cambiare aria, visto che il club dell’Herault è ottavo a una manciata di punti dal quinto posto;

- Chi non vede l’ora che la stagione finisca presto è il Bordeaux, rimasto invischiato nella spirale negativa di risultati anche dopo la pausa. A complicare ulteriormente la situazione è subentrata direttamente la giustizia, attraverso il Tribunale Amministrativo di Parigi. Il motivo? Nell’estate 2018 il Guingamp, suo decide di liberare Jimmy Briand, afflitto da problemi extra-calcistici, a condizione che non si trasferisca in un'altra squadra di Ligue 1. Tutto procede secondo i piani, con l’attaccante di Vitry che si accorda con l’Impact Montreal per andare a giocare in MLS. E invece no, il giocatore e i suoi agenti rifiutano il contratto della società canadese e arriva la firma con i Girondini. Con la maglia biancoblu Briand ha raggiunto il traguardo dei 100 gol in Ligue 1, ma da oggi non potrà più scendere in campo con il club aquitano: il suo contratto non è più omologato;

- Secondo voi in quale squadra francese potrà mai giocare uno che si chiama Etienne Green? Sembra uno scherzo posticipato del primo aprile, ma è tutto vero: Etienne Green è il portiere titolare del Saint-Etienne B, i Verdi d’Oltralpe. Esordio da sogno per il 20enne che realizza l’idilliaca combo “porta inviolata” + “rigore parato” nel successo a Nimes, valido per ipotecare la salvezza del club. Predestinato nel nome e pure sul campo. La dirigenza farà bene a tenerselo stretto.

  • Milanese classe 1995, laureato in Marketing e Comunicazione sportiva presso l'Università IULM di Milano. Nei weekend sguazza nel torbido del calcio giovanile e del basket minors lombardo. Tifoso di talmente tante squadre che è difficile vederlo col broncio al lunedì mattina. I suoi idoli? Riccardo Cucchi e Jarno Trulli.

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