Considerazioni sparse post Milan-Sampdoria (1-1)
Hauge salva il Milan dall’eterno Quagliarella.
- Il vento freddo che arriva a folate su San Siro condiziona inevitabilmente la partita, con le squadre costrette a giocare palla a terra, senza potersi affidare troppo ai lanci in profondità, che in giornate come queste finiscono per risultare sempre troppo lunghi o troppo corti, affidando ad Eolo le sorti della manovra offensiva;
- Alla Sampdoria mancano pochi punti da fare in molte giornate per raggiungere l’obiettivo della salvezza, eppure a tratti sembra che la squadra con più voglia in campo sia proprio quella ospite, nonostante il Milan abbia davanti a sé ancora una strada lunghissima per guadagnare un posto in Champions League e non possa permettersi di buttare via nulla. A mancare sono uomini chiave come Calhanoglu e Theo Hernandez, anche oggi autori dell’ennesima prova disastrosa della propria stagione;
- La rosa a disposizione di Ranieri non fa stropicciare gli occhi, qualitativamente parlando, ma lui non lo sa e la Sampdoria gioca benissimo. L’allenatore blucerchiato non praticherà un calcio innovativo, ma guardare una squadra messa in campo da lui è sempre uno spettacolo per gli amanti delle geometrie, coi giocatori che paiono telecomandati per la sicurezza con cui compiono a memoria ogni movimento;
- La sfida a distanza tra i due grandi veterani della partita, Quagliarella e Ibrahimovic, oggi è vinta chiaramente dall’italiano. La sua rete, benché propiziata dall’enorme ingenuità di Theo Hernandez, è l’ennesimo colpo di biliardo vincente nell’ambito di una carriera che non è stata generosa nei confronti della sua classe, spesso vista soltanto a sprazzi a causa di problemi da cercarsi non soltanto sul rettangolo di gioco;
- Il Milan deve il pareggio finale ad Hauge: un giocatore incomprensibilmente messo ai margini della rosa, nonostante sia uno dei pochi capaci di tirare fuori dal cilindro il coniglio quando meno te l’aspetti. Un risultato tutto sommato giusto per quanto visto dal momento in cui la squadra di Pioli si è trovata in superiorità numerica, ma che non può consolare per una prova tutt’altro che positiva con cui i rossoneri si scoprono a più di un sorpasso in classifica.
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