, 28 Marzo 2021
3 minuti

Considerazioni sparse post Bulgaria-Italia (0-2)


Un'Italia versione "massimo guadagno, minimo sforzo" espugna Sofia per la prima volta nella sua storia.


- Gli Azzurri compiono il loro dovere e sbancano il difficile campo di Sofia per la prima volta nella loro storia, visto che i sei tentativi precedenti avevano visto gli italiani sempre andare a vuoto nella capitale balcanica. Un'affermazione per 2-0 che porta la griffe del Gallo Belotti - dagli undici metri - e di Locatelli. Si tratta del 24esimo risultato utile consecutivo per l'Italia di Mancini, che non prende gol nemmeno stasera in Bulgaria, ma non ha palesato grossi passi in avanti rispetto all'opaco secondo tempo di tre giorni fa contro l'Irlanda del Nord, eccezion fatta negli ultimi venti minuti di gioco;

- A proposito, il Mancio ne modifica sei rispetto al match del Tardini di giovedì scorso, due per reparto. Il Lato A dell'incontro ci illustra un'Italia che va a ritmo compassato, accelerato dalle scorribande di uno Spinazzola che manda ai matti il malcapitato Cicinho (no, non è quello che giocava alla Roma). La Bulgaria non fa nulla di rilevante, però si difende compatta col suo 5-3-2 e non offre varchi tra le linee. Ma proprio al tramonto del primo tempo, ecco l'episodio che gira la gara: imbeccata di Insigne per Belotti che si guadagna di furbizia un alquanto generoso penalty. Lo stesso Gallo lo converte dal dischetto;

- Nel secondo atto del match del Vasil Levski Stadium, non si notano diversi gesti tecnici di qualità sopraffina, anzi segnaliamo un possibile rigore non fischiato per ambo le parti. Finché Belotti non coglie un legno e verso il crepuscolare dell'incontro Locatelli - appena subentrato a Sensi - con un delizioso destro ad arcobaleno realizza il raddoppio. Da lì i Leoni balcanici si sbilanciano e lasciano praterie agli Azzurri che imperversano nell'ultimo quarto d'ora, tuttavia la "new entry" Immobile non concretizza;

- Riguardo la Bulgaria, bei tempi quando Berbatov e i fratelli Petrov costellavano di talento calcistico il proprio paese, ora a parte l'Aquilotto Galabinov e l'ex Palermo Chochev - che noi appassionati italiani conosciamo - è una nazionale arida di classe offensiva, seppure stasera abbia provato a difendersi con ordine e ripartire in contropiede, rispettando i propri limiti e la sua mediocrità tecnica se paragonata a quella italiana;

- Analizzando gli Azzurri e il 4-3-3 di oggi, il centrocampo dei "lillipuziani" composto da Sensi, Verratti e Barella e proposto dal tecnico ex Inter, col primo redivivo da regista e gli altri come mezzali, non convince. Anzi, si sente l'assenza di un metronomo come Jorginho davanti la difesa. Per il resto, MVP Spinazzola, autentico stantuffo sulla sinistra, decisivo Belotti che ha aperto l'incontro, mentre risale di quotazioni col gol segnato Locatelli. Insigne si fa notare con l'assist per il 2-0, ma non è lo stesso del campionato, Chiesa idem. Dobbiamo però dire una cosa: guardando le altre big europee, non è solo l'Italia a fare fatica in queste gare di qualificazione ai Mondiali, ma già mercoledì con la Lituania ci aspettiamo un'Italia in palla per tutti e 90 i minuti. Servono iniezioni di gol, punti e morale in vista dell'Europeo;

 

  • Carlo Cecino, giovane trevigiano di belle speranze. Nato il 18/05/1994 durante la meravigliosa notte di Atene, col Milan che sculacciava il Barcellona di Cruijff, si appassiona fin dal primo ciuccio allo sport. Segue con fervore il basket, con i San Antonio Spurs in cima alle ricerche. Entrare nel mondo giornalistico sportivo è il sogno, ma anche diventare il magazziniere dello spogliatoio dei New York Knicks non sarebbe male. Gli idoli sono Valerio Fiori e DeShawn Stevenson, oltre a Federer, leggenda vivente del tennis.

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