E' il momento di Gianluca Scamacca
Gianluca Scamacca ha avuto fretta di esplodere, ma con il passare del tempo ha capito quanto fosse importante aspettare il momento giusto. Come attaccante e come persona.
Tre gol nel giro di meno di una settimana per far capire che il suo nome non è finito nei taccuini di tanti osservatori per caso. Gianluca Scamacca sembra aver dato la scossa definitiva alla sua stagione. Due gol, per ridare una vittoria che al Genoa di Ballardini mancava dal 6 febbraio scorso, uno, per dimostrare che la punta di diamante della nazionale U21 impegnata nella prima fase degli Europei di categoria è lui.
Giovane adulto
La rete che si gonfia è un’immagine che nella vita di Scamacca si ripete sin da quando è ragazzino. Lo testimoniano le voci di mercato che lo hanno sempre accompagnato, finendo per forgiare un carattere forte, a tratti spavaldo. Nel suo destino ci sono prima la Lazio e poi la Roma fino a quando, nel gennaio 2015, a sedici anni appena compiuti, non decide di andare in Olanda al PSV Eindhoven.
Il trasferimento nel sud dei Paesi Bassi scatena polemiche e risentimenti: dopo 34 gol in 30 partite nella stagione 2013-14 a Trigoria non vogliono privarsi di un attaccante che per talento e struttura fisica è già considerato uno dei migliori in Italia. Ma la voglia di misurarsi con un calcio e un ambiente diverso è troppa per Scamacca, così come l’ambizione di voler salire immediatamente al piano del calcio dei grandi. La realtà però si mostra diversa: c’è spazio solo tra le varie under e la squadra B, dove il rendimento è altalenante. Il richiamo di casa si fa forte, così – dopo due anni - arriva il Sassuolo, squadra che ancora oggi ne detiene il cartellino. Anche qui l’esordio in Serie A non arriva subito, nonostante il buon impatto con la Primavera.
Nel frattempo, l’aspetto positivo è che l’attaccante si è cucito l’azzurro addosso, facendo parte di tutte le selezioni giovanili dall’Under 15 in poi. La svolta arriva proprio con la nazionale, nel 2019. Dopo una stagione senza sussulti tra Olanda – allo Zwolle – e il ritorno a Sassuolo, ci sono i Mondiali U20 in Polonia. Dopo essere stato protagonista agli Europei U19 l’anno prima, l’allora diciannovenne ha l’occasione di rimettersi in gioco in un evento importante. L’attaccante romano è sempre nel vivo del gioco, sfiora più volte la marcatura e conclude la manifestazione con due assist. Potrebbe addirittura diventare l’eroe della storia, ma nella semifinale contro l’Ucraina il VAR gli annulla un gol splendido che sarebbe valso pareggio e tempi supplementari.
Il processo di maturazione sembra lento, ma Scamacca in realtà ha ancora 20 anni. Per questo il Sassuolo decide di farlo restare una stagione intera in Serie B, ad Ascoli, dove finalmente il ragazzo trova quello che mancava, la continuità. A fine anno i gol sono 13 tra serie cadetta e Coppa Italia. Il passaggio in Serie B è cruciale nel puzzle della maturità calcistica e umana del ragazzo: è per questo che nel 2020 si aprono le porte della Serie A, il mondo da sempre desiderato.
Futuro certo
La concorrenza in Emilia è ancora troppa ed a Scamacca serve continuità. Si fa avanti il Genoa e tra ottobre e novembre il giovane attaccante romano ripaga la fiducia: 6 gol tra ottobre e novembre, due in campionato e quattro in Coppa Italia – con doppietta nel derby – fanno pensare ad una sua esplosione. I rossoblu però si inceppano, Maran viene esonerato, l’arrivo di Ballardini e il periodo d’oro della coppia Shomurodov-Destro coincidono con un passo indietro nelle gerarchie del numero 9.
Scamacca però è maturato e si vede anche da come aspetta il suo momento, consapevole della sua forza e della pazienza necessaria per lasciare il segno. L'occasione giusta arriva in Parma-Genoa, match in cui Ballardini cerca disperatamente la svolta della gara: dentro all'intervallo, il ventunenne ci impiega poco a far gonfiare la rete, per due volte. Gol che ridanno slancio al Genoa poco prima che Scamacca parta verso la Slovenia, dove con gli azzurrini il momento in cui punire gli avversari arriva praticamente subito.
Nelle tre marcature citate c’è quasi tutto il repertorio del giovane classe 1999 nato a Roma. Gol da chi abbina senso della posizione e istinto il primo, da attaccante che vede la porta anche da lontano il secondo e da chi unisce qualità e cattiveria dentro l’area di rigore l’ultimo. Ma è stato solo un assaggio di quello che può essere il suo impatto sul campo da calcio, dentro e fuori l’area di rigore. A dispetto della sua struttura fisica imponente, 195 cm per 85 kg di peso, Scamacca è un giocatore estremamente mobile. La sua attitudine a staccarsi dai limiti dell’area di rigore lo porta ad essere dentro il vivo del gioco, in cui sfrutta sia i punti forti del suo corpo che la sua tecnica.
Capace di far salire la squadra - dei duelli aerei ingaggiati ne vince mediamente più della metà -, il numero 9 è bravo nel ripulire i palloni una volta difesi dalle grinfie avversarie, grazie alle sue abilità nello stretto. In Serie A Scamacca segna ogni 235 minuti e tra campionato e Coppa è arrivato a 8 gol e un assist, con una media di 0.38 expected goals nei 90 minuti. Ha grande confidenza nel suo tiro da fuori e non ha paura di tentare il tiro in acrobazia. Praticamente un attaccante che nel giro di poco tempo si potrebbe definire completo: manca ancora qualcosa nei movimenti di smarcamento, come ha affermato Ballardini durante un’intervista alla Gazzetta dello Sport, così come nel colpo di testa nella fase di finalizzazione.
Il talento è sicuro, le possibilità di crescita altrettanto. Le grandi squadre nel mentre sono già alla finestra, in attesa di sapere cosa succederà il prossimo anno, quando Sassuolo e Genoa dovranno parlare del suo futuro. Sperando che quello che può diventare il futuro attaccante della nazionale italiana, venga preservato, noi nel frattempo, impariamo a godercelo.
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