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, 21 Marzo 2021

Considerazioni sparse post Sampdoria-Torino (1-0)


La Samp torna alla vittoria dopo 5 partite con una gara “molto italiana”, per citare lo Stanis della serie Boris: ma è davvero un reato saper difendere così bene?


– Torna a gioire dopo 5 partite la Sampdoria, che a Marassi ottiene una vittoria di misura contro il Torino facendo una gara “molto italiana”, per citare lo Stanis della serie Boris: per i blucerchiati potrebbero essere i punti che ipotecano la salvezza, per i granata una brutta occasione persa per allontanarsi dalle sabbie mobili, visti anche gli exploit di Benevento e Spezia;

– I blucerchiati si difendono con grande compostezza per tutta la partita, capitalizzando al massimo una ripartenza tanto bella a vedersi quanto letale sull’asse Quagliarella-Gabbiadini-Candreva (quest’ultimo autore del gol, come già fu all’andata). La difesa doriana è ordinata negli interventi e semplicemente perfetta per 96 minuti: non trema mai, neanche nel forcing finale granata, quando Nicola mette in campo 5 attaccanti nel tentativo disperato di replicare la rimonta di mercoledì con il Sassuolo, ed Audero non è mai davvero impegnato seriamente;

L’appassionante dilemma giochisti/risultatisti partorirà sempre nuove discussioni da bar sport, ma la sponda doriana ci insegna che spesso la cosa migliore è fare al meglio ciò che, per identità e caratteristiche, ci appartiene. La premiata sartoria Ranieri ha cucito alla sua Sampdoria un abito che le casca a pennello: e non chiamatelo catenaccio, perchè la qualità che la Samp mette dalla metà campo in su non è corretto sia offuscata dai grandi meriti della fase difensiva;

– Brutto stop per il Toro, che non riesce a dar continuità al brillante risultato infrasettimanale di mercoledì: proprio quella gara è un parziale alibi, perché la squadra di Nicola è apparsa abbastanza spompata dalle fatiche fisiche e mentali della rimonta (per di più dopo rientri lampo post-covid) e poco lucida in tutti i suoi attori, e l’esempio più lampante è il Gallo Belotti. Anche i cambi del condottiero granata stavolta non partoriscono gli effetti sperati, e si cerca disperatamente un apriscatole di talento sulla trequarti per gare come questa (Gojak e Verdi oggi decisamente anonimi);

Ranieri risponde alle critiche delle ultime settimane ed alle perplessità sul rinnovo con un risultato importante, aggiungendo nel paniere 3 punti che permetteranno ai doriani una salvezza anticipata e tranquillissima. Il sor Claudio, piaccia o meno, si conferma timoniere navigato ed affidabile, che conduce le sue flotte all’obiettivo senza perder la rotta anche quando il vento si intensifica: discuterlo ancora è un esercizio di stile che non trova appigli reali.

  • Torinese e granata dal 1984, dopo una laurea in Filosofia, opto per diventare allenatore professionista di pallavolo, giusto per assicurarmi una condizione di permanente precarietà emotiva e sociale. Questa scelta, influenzata non poco dalla Generazione di Fenomeni che vinse tutto a cavallo degli anni 90', mi porta da anni a girovagare per l'Europa inseguendo sogni e palloni, ma anche a rinunciare spesso a tutto il resto di cose che amo fare nella vita: nei momenti di sconforto per fortuna esistono i libri, il mare, il cioccolato fondente e le storie di sport in cui la classe operaia va in paradiso.

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