Considerazioni sparse post Torino-Inter (1-2)
Altra vittoria di importanza monumentale per l’Inter di Antonio Conte.
- L’Inter per un ulteriore mattoncino verso lo scudetto. Il Torino per recuperare un po’ di ossigeno in una lotta salvezza sempre più infuocata. Esce una gara tirata e cattiva che vede l’Inter vincere grazie alle proprie individualità;
- Inter che sembra mentalmente scarica dopo il filotto conclusosi lunedì sera con l’Atalanta. Giocatori avulsi e ritmo blando. La vince coi nervi e le giocate estemporanee dei suoi uomini. In quest’ottica fondamentali gli ingressi sia Sanchez che di Eriksen;
- Il Toro esibisce un Bremer spettacolare e poco altro. Il suo uomo in più è l’allenatore e fa quello che può. Linee compatte e ingorghi in mezzo al campo ma a questa squadra manca classe in mezzo al campo. Sirigu lascia più di un dubbio sul secondo goal, poco reattivo;
- Quando Lukaku e Lautaro sono palesemente non in giornata ed entrambi timbrano il cartellino, è facile capire dove stia la differenza con le stagioni passate. Il modo di accarezzare la palla di Eriksen crea dipendenza. Barella torna a ritmi alti. Male Brozovic e Young;
- Conte deve essere contento dei tre punti e la forza mentale ormai conclamata di questa squadra, ma c’è da puntellare brillantezza e controllo del match. Prendere un goal come quello di oggi non è più consentito.
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