Considerazioni sparse post Milan-Napoli (0-1)
Politano sprint: gli azzurri ci sono per un posto in Champions.
- Lo stato di forma del Napoli è buono e lo dimostra l’approccio alla partita dove cerca subito di prendere possesso del campo col pressing alto, ma inizialmente fa da contraltare la poca qualità con cui vengono gestiti i tanti palloni giocati, con il retropassaggio cercato fin troppe volte e poche idee nei pressi dell’area di rigore, dove Zielinski e Mertens non riescono a capitalizzare i rifornimenti che arrivano dai due lati del campo;
- Il Milan soffre molto sulle fasce, dove Theo Hernandez non pare avere la gamba dei giorni migliori e dall’altra parte c’è il solito Dalot che ha paura della propria ombra, impegnato a non farsi trapanare troppe volte da Insigne e dal fenomenale (confronto a lui) Hysaj. Il risultato è che la scelta iniziale di Pioli di contenere nella propria metà campo il Napoli, viene castrata da ripartenze non all’altezza della situazione, spesso sprecate con giocate centrali dove Leao è solo come i numeri primi e male assistito da Calhanoglu;
- I cambi effettuati da Pioli sembrano tardivi: l’inserimento di Brahim Diaz per il turco si sarebbe potuto e dovuto fare tranquillamente a fine primo tempo, così come quello di Saelemaekers per Castillejo. Non si capisce perché cambiare atteggiamento ad inizio ripresa, alzando di colpo il baricentro, lasciando allo contempo in campo uomini che fino a quel momento avevano mostrato di non essere nella serata giusta per osare;
- Politano è un di quei giocatori di cui non si parla mai abbastanza, nonostante siano ormai diversi anni che gioca ad alti livelli, al punto da essersi meritato la chance all’Inter, prima di approdare a Napoli. Se è vero che dalla sua parte non trova proprio una barriera, questo non toglie nulla ad una prestazione dove mette in campo l’anima e finisce stremato, rivelandosi una continua spina nel fianco degli avversari e coronando il tutto con una rete decisiva, che ne conferma le buone doti realizzative;
- È sufficiente un Napoli ordinato per battere un Milan stanco e nervoso, come dimostrano le brutte reazioni di Theo Hernandez e soprattutto Rebic nel finale. Vince la squadra che ha interpretato meglio la partita e ha cercato da subito di vincerla, leggendone bene i momenti, capace di colpire al primo vero errore avversario e difendere il risultato senza soffrire troppo. Complice anche la sconfitta della Roma, questo risultato rilancia le ambizioni di Gattuso di ritagliare ai suoi un posto nella prossima Champions League.
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