Considerazioni sparse post Genoa-Udinese (1-1)
Ballardini e Gotti si dividono la posta in un anticipo che quasi certamente non lascerà gli spettatori insonni per l'emozione.
- Il Saturday Night di Marassi mette di fronte due squadre tatticamente simili nel prediligere la forma alla sostanza e gli schieramenti a specchio dei due allenatori non lasciano esattamente pensare che sarà una serata di spettacolo. Il vantaggio iniziale del Genoa, tuttavia, rende il primo tempo un po' più movimentato del dovuto, ma una ripresa dal gusto minimalista regala più emozioni nei tre minuti di recupero che nei restanti 45. Ne esce un pari giusto, che sembra andar bene ad entrambe le squadre;
- Nell'equilibrio di due squadre che non spiccano per qualità emergono i campioni: Da una parte Goran Pandev, classe 1983, porta subito in vantaggio i rossoblu con una rete da centravanti consumato dimostrando ancora che, nella vorticosa alternanza delle punte genoane, non è mai una buona idea lasciarlo in fondo alle gerarchie. Dall'altra parte il Tucu Pereyra è per distacco il migliore in campo: l'argentino pattina sulla trequarti seminando il panico tra i difensori di Ballardini, segna un gol che viene annullato per offside e si procura il rigore che sigilla il pareggio. Leader vero;
- Con 4 punti e nessuna vittoria nelle ultime 6 partite, Davide Ballardini attraversa forse la sua prima crisi di risultati da quando è subentrato a Rolando Maran, dopo aver tenuto un rullino di marcia impressionante nei suoi primi due mesi. Nonostante questo il suo Genoa conserva un buon margine sulla zona retrocessione, il che sembrava impensabile per una squadra il cui destino pareva segnato solo qualche mese fa. La salvezza è ancora tutta da conquistare, ma Ballardini ha trasformato una squadra tanto da potersi permettere di non vincere per sei turni e restare comunque a distanza di sicurezza dalla zona calda;
- L'Udinese non è certo il florilegio dell'estetica, ma è una squadra con una forte e riconoscibile identità. Gli uomini di Gotti si ritrovano in svantaggio dopo soli 7 minuti, ma non per questo rinunciano al loro tema tattico: i friulani lasciano per lo più l'iniziativa ad un Genoa non di certo avvezzo a condurre le danze, consapevoli di essere più efficaci in contropiede grazie alla qualità dei due argentini, e alla fine costruiscono le occasioni per pareggiare la partita. Grazie al suo pragmatismo l'Udinese arriva a questo turno di campionato come la terza miglior squadra del girone di ritorno, una statistica che non sarà fondamentale, ma che certifica l'ottimo lavoro dell'ex collaboratore di Maurizio Sarri;
- Il mercato del Genoa, in ogni finestra, è tradizionalmente uno zibaldone incontrollabile di entrate e uscite che spesso confonde più che agevolare gli allenatori. Non nel caso di Kevin Strootman che, sebbene accolto tra qualche scetticismo legato al fisico, ha sensibilmente alzato la qualità del centrocampo del Grifone. L'olandese forse non è più la "lavatrice" di cui parlava Rudi Garcia, ma resta un calciatore di intelligenza e classe. Grande acquisto.
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