, 9 Marzo 2021
3 minuti

Considerazioni sparse post 27esima giornata Premier League


Lo United fa l'impresa contro il City, il Liverpool nel 2021 ha una media punti da retrocessione, ma soprattutto il Chelsea di Tuchel ha preso il volo.


- Si palesa una nota di mortalità tra gli immortali dei Citizens che domenica nel “derby of Manchester” all'Etihad sono caduti dopo 21 vittorie consecutive tra tutte le competizioni. I Red Devils di Solskjaer hanno compiuto il miracolo per 2-0 perpetrato dal rigore di Bruno Fernandes alla prima aurora del match (16 gol e 11 assist al momento in Premier per il fenomeno portoghese che sta “debruyneggiando”) e dal raddoppio del mancino Shaw. Bisogna fare gli applausi allo United e al tecnico norvegese che lemme lemme sta riportando i suoi verso i lidi navigati da Ferguson. Il City è sempre saldo in testa al campionato con 65 gettoni, il Man United è “appena” dietro con 54 punti;

- Un gradino subito sotto c'è sempre il Leicester di Rodgers, terzo a 53 punti. Le Foxes nel weekend hanno sbancato 2-1 l'Amex Arena di Brighton. Al vantaggio dei Seagulls di Lallana hanno controribattuto il pari di Iheanacho (assist zuccheroso di Tielemans) e nel finale la zuccata di Amartey. Serve ancora evidenziare il super campionato del Leicester, del Brighton parliamo più sotto. In quarta piazza della lega della terra d'Albione con 50 punti si impregna il nome del Chelsea che ieri ha battuto a Stamford Bridge per 2-0 l'Everton del grande ex Ancelotti. Autogol di Godfrey, su tiro di Havertz, e il rigore di Jorginho a sigillare l'ennesimo scalpo di lusso dei Blues che con Tuchel hanno incastonato 21 punti su 27 disponibili (senza mai perdere) e hanno battuto Liverpool, Tottenham e Toffees. Che impatto per l'allenatore tedesco, mentre l'Everton viene superato dal West Ham che ha superato in casa il Leeds per 2-0; ancora in gol Lingard. Gli Irons sono quinti a -2 dal Chelsea con un turno in meno sul groppone. Continueranno a sognare gli Hammers?;

- Merita un capitolo a parte il buco nero in cui è stato risucchiato il Liverpool. Nelle 12 partite disputate in Premier nel 2021, i Reds hanno incamerato 8 sconfitte di cui 6 ad Anfield e soltanto 10 punti complessivi: medie da retrocessione. L'ultimo k.o. è giunto domenica per 1-0 (marcatura ghirlandata da un destro poderoso dell'ex Juve Lemina) contro un Fulham che sta cavalcando un periodo d'oro. Capiamo che le assenze di Van Dijk e Matip siano devastanti dietro, ma ora la squadra di Klopp non gira più come prima davanti, è lenta e segna in quantità infime. Che sia giunta la fine del ciclo? Intanto la classifica piange e il Liverpool è crollato in ottava posizione;

- Parliamo seriamente della zona retrocessione. Riprendendo il fil rouge, i Cottagers sbancando Anfield sono sì in terzultima posizione con 26 punti, bensì appaiati al Brighton e a -1 dal Newcastle, seppur con un turno disputato in più. Grazie ad 11 punti collezionati nelle ultime 6 gare, il Fulham ha ribaltato ogni pronostico e può davvero giocarsi le carte salvezza aggrappati in particolare ad un Areola strepitoso tra i pali (4 clean sheet nel filotto d'oro per lui), all'ex Samp Andersen che in difesa è granitico e agli spunti di Maya davanti. Occhio che pure il Burnley 15esimo con 30 punti deve fare attenzione;

- Chiudiamo spostandoci a Londra. Con 3 successi filati il Tottenham di Mou risale la corrente e si ritrova a 5 punti dalla zona Champions. Domenica ha sbarazzato il Palace per 4-1 con doppietta di un Bale versione Mr Hyde, però è da incensare Harry Kane che ha giocato una partita lussuosa, condita da una doppietta (vedetevi il mostruoso 3-1) e da due assist. Non per dire, ma l'Uragano degli Spurs ha siglato 16 reti, a -1 dal capocannoniere Salah, ed è primo nelle assistenze con 13 assist; numeri abbacinanti per uno che di professione è un bomber. Ahssi, in chiosa nota sull'Arsenal. Se ci soffermiamo poco sui Gunners il motivo sta nel fatto che ormai non è più una big. Arteta e i suoi nel fine settimana hanno pareggiato 1-1 sul campo del Burnley e sono perfettamente a metà graduatoria. Spettacolare – in senso negativo – la rete subita da Wood con ampie responsabilità di Xhaka, che renderà contenti i detrattori della costruzione dal basso.

Autore

  • Carlo Cecino, giovane trevigiano di belle speranze. Nato il 18/05/1994 durante la meravigliosa notte di Atene, col Milan che sculacciava il Barcellona di Cruijff, si appassiona fin dal primo ciuccio allo sport. Segue con fervore il basket, con i San Antonio Spurs in cima alle ricerche. Entrare nel mondo giornalistico sportivo è il sogno, ma anche diventare il magazziniere dello spogliatoio dei New York Knicks non sarebbe male. Gli idoli sono Valerio Fiori e DeShawn Stevenson, oltre a Federer, leggenda vivente del tennis.

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