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, 7 Marzo 2021

Considerazioni sparse post Sampdoria-Cagliari (2-2)


... e alla fine arriva il Ninja.


- Nel primo dei due posticipi domenicali della ventiseiesima giornata di Serie A si sfidano Sampdoria e Cagliari, due squadre distanti da diversi punti di vista ma accomunate da una tragedia comune: avere rischiato la retrocessione, nonostante due rose più che discrete, sotto l'attenta mano di Eusebio Di Francesco (va detto però che Ferrero, quantomeno, ebbe la decenza di non offrirgli un rinnovo contrattuale);

- La partita inizia bene per il Cagliari, che pare aver studiato attentamente i punti deboli della muraglia blucerchiata e al terzo tentativo di sfondamento centrale riesce ad aprire una breccia e a passare in vantaggio. Nel primo tempo accade poco, mentre il secondo è decisamente più movimentato anche per merito di una Samp che scende in campo con quel minimo di brio necessario per distinguere un'amichevole bogliaschina di metà settimana da una partita ufficiale;

- Alla Sampdoria è sembrata mancare innanzitutto la voglia, la determinazione, l'ambizione. Passato anche il derby, l'unico obiettivo concreto può essere quello di raggiungere la soglia dei 40 punti per la certezza matematica o restare nella parte sinistra della classifica. Fatto sta che, sebbene questa mancanza di stimoli sia il risultato di una stagione condotta con ordine e costanza dalla banda di Ranieri, quest'ultimo debba trovare una qualche scintilla per far scendere in campo un undici competitivo nelle prossime dodici giornate;

- La cura semplici sta facendo benissimo al Cagliari, squadra che dispone di una rosa di buon livello con alcuni picchi molto alti (Godín, Nández, Nainggolan nonostante tutto) e a cui mancavano principalmente idee e autostima. Il tecnico toscano sembra aver fornito entrambe e oggi probabilmente avrebbe meritato la terza vittoria in tre partite, nonostante sia arrivato solo un pareggio in extremis. Molto bella l'esplosione della panchina rossoblù al gol di Naingollan e ancora di più il cerchio formato dai giocatori e allenatore dopo il fischio finale. Segnale di un gruppo coeso, primo step cruciale per raggiungere la salvezza;

- Il cammino del Casteddu sarà ancora lungo e complesso ma - scusate amici cagliaritani, non andate avanti se siete scaramantici - ho l'impressione che il Cagliari riuscirà a salvarsi tranquillamente. La rosa è di livello, il gruppo è unito, e le idee sono chiare e, dall'addio di DiFra, stanno arrivando anche i punti mentre le concorrenti, Torino e Parma in primis, sembrano fare tutto il possibile per allontanare le chances di restare nella massima serie.

  • Genovese e sampdoriano dal 1992, nasce in ritardo per lo scudetto ma in tempo per la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni. Comincia a seguire il calcio nel 1998, puntuale per la retrocessione della propria squadra del cuore. Testardo, continua imperterrito a seguire il calcio e a frequentare Marassi su base settimanale. Oggi è interessato agli intrecci tra sport, cultura e società.

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