, 6 Marzo 2021
2 minuti

Considerazioni sparse post Udinese-Sassuolo (2-0)


Per l'Udinese di Gotti, come per il Piccolo Principe, l'essenziale è invisibile agli occhi e, mentre il Sassuolo cerca a vuoto l'estetica, i friulani portano a casa il bottino pieno.


- Alla Dacia Arena va in scena un vero e proprio scontro filosofico, che mette di fronte due squadre dalle idee di calcio antipodali. De Zerbi opta per un insolito 3-4-3, volto a favorire il palleggio dei difensori in avvio di azione, ma sbatte contro il solito muro eretto dall'Udinese, che giocando in ripartenza si rende più efficace ed ottiene un successo meritato che avvicina Gotti all'obiettivo salvezza;

- L'Udinese di Gotti è uno straordinario concentrato di pragmatismo. Machiavellica nella più positiva delle sue accezioni, la squadra friulana sembra profondamente consapevole di cosa può e non può fare. La squadra ha un'encomiabile predisposizione al sacrificio, difende molto bassa con un 5-3-2 di grande densità e riparte senza portare mai troppi giocatori nella metà campo avversaria. Due uomini su tutti a serrare le file: Bram Nuytinck, vero alfiere del calcio di Gotti e dominatore dell'area bianconera, e Stryger Larsen che, con grande voglia di riscatto per il pasticcio di mercoledì, gioca un grande match annullando Berardi;

- Il Sassuolo sembra una squadra sfiorita e l'entusiasmo con il quale i neroverdi erano arrivati in autunno a bramare posizioni europee sta lentamente lasciando il posto allo stanco torpore di un finale di campionato nelle tranquille acque di metà classifica. La squadra di De Zerbi non rinuncia alla sua filosofia, ormai riconoscibile, ma con un solo successo nelle ultime nove partite gli emiliani hanno perso quelle ambizioni che di sicuro aiutano ad esprimere quel calcio che hanno mostrato di saper giocare:

- La coppia d'attacco scelta da Gotti sembra un revival della Juventus 14/15 ed entrambi i giocatori ripagano la scelta del loro mister con un gol: Llorente per caratteristiche sembra meno  adatto di Lasagna al calcio dei friulani, ma rispetto a quest'ultimo mette subito in mostra un grande vantaggio: fa gol, e per un centravanti non è cosa da poco. Pereyra è insieme a De Paul il vero leader tecnico dell'Udinese e anche oggi offre una prestazione che è un grande connubio di qualità e quantità;

- La statistica più emblematica di tutte è questa: è il quarto Udinese-Sassuolo consecutivo in cui Roberto De Zerbi non riesce nemmeno un gol a Luca Gotti. Forse non sarà l'iconica sfida tra Mourinho e Guardiola, ma sicuramente uno dei più apprezzati ed elogiati allenatori del nostro campionato ha ben chiara chi sia la sua personale bestia nera.


 

Autore

  • Nato a Biella il 30/07/93, laureato in Matematica per motivi che non riesco a ricordare. Juventino di nascita, vivo malissimo anche guardando le partite dell’Arsenal, di Roger Federer e di qualunque squadra io scelga a Football Manager (unico sport che ho realmente praticato). Fanciullescamente infatuato di Thierry Henry, sedotto in età consapevole da Massimiliano Allegri, sempiternamente devoto a Noel Gallagher.

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