, 6 Marzo 2021
2 minuti

Considerazioni sparse post Spezia-Benevento (1-1)


Il Tanque Gaich chiama, Verde risponde: tra Spezia e Benevento vince la paura di non perdere.


- Al Picco si inscena un autentico scontro salvezza fra due neopromosse. Ne emerge un pareggio che potrebbe essere visto come un bicchiere mezzo pieno, perché entrambe non perdono, ma anche mezzo vuoto perché nessuna delle due fissa il petto in fuori e così rimane nel calderone fangoso delle acque salvezza;

Inzaghi cambia modulo, estrae dal mazzo la carta del 3-5-2 con Tello e Improta esterni a tutto campo. Ma soprattutto davanti sente che è l'ora del nuovo arrivato Gaich al posto di uno stitico (di reti) Lapadula. Ha ragione, in quanto l'argentino classe 1999 con una piccola perla porta in vantaggio i sanniti;

Nella ripresa Italiano la decide con i cambi, inserendo quel Maggiore che come centrocampista incursore continua a sorprendere. Da un suo dirompente inserimento è conseguito il pari di Verde. Ai punti meriterebbe pure la banda di casa perché coglie due legni - uno con Gyasi e l'altro con Erlic - ma nella coda del match entrambe si accontentano. Dettaglio fondamentale per la classifica: gli Aquilotti hanno lo scontro diretto a proprio favore con la Strega;

- Nonostante il polverone del “day before” con Insigne e Schiattarella esclusi dalla spedizione in terra ligure per motivi disciplinari, il Benevento torna a segnare fuori casa e dimostra di non abbattersi nonostante le difficoltà. Se il centravanti Adolfo Gaich - dal pittoresco soprannome "il dromedario del gol" - dovesse adattarsi alla Serie A, e la promessa odierna sembra incoraggiante, Inzaghi potrebbe aver trovato l'uomo a cui domandare i gol per trovare il nitore verso la permanenza in massima serie. Sicuramente Viola è il faro e barometro della squadra;

-In casa Spezia si denota come Nzola abbia ancora le polveri bagnate, Terzi inoltre commette svarioni difensivi decisivi. Gyasi rimane sempre il più elettrico e polivalente, difatti oggi ha giocato in tutti e tre i ruoli offensivi. Un piccolo appunto ad Italiano: va bene rimontare sempre dallo svantaggio, ma serve anche non sbagliare l'approccio a questi match determinanti per salvarsi.

Autore

  • Carlo Cecino, giovane trevigiano di belle speranze. Nato il 18/05/1994 durante la meravigliosa notte di Atene, col Milan che sculacciava il Barcellona di Cruijff, si appassiona fin dal primo ciuccio allo sport. Segue con fervore il basket, con i San Antonio Spurs in cima alle ricerche. Entrare nel mondo giornalistico sportivo è il sogno, ma anche diventare il magazziniere dello spogliatoio dei New York Knicks non sarebbe male. Gli idoli sono Valerio Fiori e DeShawn Stevenson, oltre a Federer, leggenda vivente del tennis.

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