Considerazioni sparse post quarta serata - Sanremo 2021
In una serata che rende chiaro lo strafavorito per la vittoria finale (Ermal Meta), assistiamo al peggior monologo dell'edizione e scopriamo gli sketch di Ibra sono scritti dagli sceneggiatori di Boris
- Finalmente il ritmo! Dopo 3 serate un po’ troppo a rilento, in quella più densa (30 canzoni in gara, vincitore delle “nuove Proposte” e ospiti vari) Amadeus riesce a tenere un ritmo più serrato e anticipare di oltre mezz'ora la folle chiusura, prevista in scaletta alle 2.37(!). 26 big in gara restano troppi, ma comprendo la voglia di dar spazio al maggior numero di artisti possibile, dato il momento;
- La prima serata dello scorso anno avevo l’impressione che a livello di scrittura del Festival si fosse tornati un po' di anni indietro. La sensazione è rimasta immutata anche oggi. L’uomo con la parrucca da donna, ad esempio, è una comicità decisamente vintage. C’è però da riconoscere a Fiorello che si è messo davvero in gioco in questo Festival per provare a riempire il vuoto lasciato dal pubblico (vedere il duetto punk con Achille Lauro per credere), e ad Amadeus di aver fatto scelte coraggiose nei 26 big. L’intesa tra i due fa il resto: sono due grandi professionisti e sanno fare uno show, magari per l’avanguardia occorre cercare altrove;
- Il monologo di Barbara Palombelli si candida prepotentemente a peggior momento dell’edizione. Un minestrone surreale di paternalismo, autocelebrazione, citazioni musicali a casaccio e visioni reazionarie sui giovani. Beatrice Venezi è invece scioltissima e a suo agio sul palco: data anche la sua grande competenza, non poteva esserci lei tutta la sera? Gli autori degli sketch di Ibrahimovic, invece, sono gli sceneggiatori di Boris: hanno semplicemente sostituito al tasto F4 “basito” con "Chiedi a Zlatan";
- Artisti/canzoni che migliorano a un secondo ascolto: Madame (9) già mi aveva colpito la prima serata, ha un pezzo davvero forte (il mio preferito) e una capacità di tenere il palco impressionante per un’esordiente; i Maneskin (8) che smentiscono i cultori della sparizione dei generi con il loro rock; Annalisa (7,5) sempre bravissima live e con un brano che rimane facilmente in testa; Ermal Meta (7+); Extraliscio (7), navigati animali da palcoscenico; Giò Evan (5,5), che però fatica a scrollarsi di dosso quella patina da fenomeno acchiappalike costruito a tavolino; Bugo (5,5), forse sfogarsi gli ha fatto bene, ma dall'autore di "che diritti ho su di te" ci si aspetta qualcosa di più in termini di testo. Canzoni che invece non lo fanno: Renga (4,5) ci prova addirittura due volte, allungando la nostra agonia; Fulminacci (6), che ha talento nella scrittura e mi perdonerà se questa canzone non riesce proprio ad arrivarmi; Aiello (5). Quanto a Random (3), Spotify ci ha fatto scoprire Madame. Lui è stato il prezzo da pagare;
- Venendo alla classifica, il voto della sala stampa era piuttosto scontato, almeno nei primi 3 (Colapesce-Di Martino, Maneskin, Peyote), e aiuta a riequilibrare alcune storture della demoscopica. Domani tocca al televoto, quindi prepariamoci ad una probabile finale a 3 composta da Ermal Meta, Irama e Maneskin. Il primo è lo strafavorito per la vittoria finale, dal momento che va forte in tutte e 3 le giurie che voteranno la terna di finalisti: è sicuramente primo per la demoscopica e ha "i lupi di Ermal" al televoto, solo la sala stampa potrebbe frenarlo. Gli unici possibili outsiders sembrano essere Willie Peyote e Annalisa, con un barlume di speranza anche per Arisa.
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