Considerazioni sparse post Juventus-Lazio (3-1)
La musica non è ancora finita per la Juventus.
- La Juve sbatte i pugni sul tavolo dello Scudetto e nel momento più difficile ricorda a tutti che spodestarla dal trono non potrà essere troppo facile. La Lazio domina per 20 minuti poi si eclissa all’improvviso. È un momento difficile per la squadra di Inzaghi;
- Ad eccezione del titubante avvio, in balia delle verticalizzazioni fulminee di Luis Alberto, abbiamo visto una delle migliori versioni stagionali della Juve di Pirlo. Il tecnico bianconero continua a sperimentare nel suo laboratorio. Oggi all’improvviso viene fuori Danilo play basso di difesa, in una specie di 4-3-3 ibrido che vede addirittura Bernardeschi terzino. Nell’emergenza Pirlo ha dimostrato, quanto meno stasera, di essere un vero allenatore, in grado di trovare soluzioni alternative e di non adagiarsi sull’emergenza, come ha fatto altre volte, sbagliando;
- La partita gira su due sliding doors, citando l’espressione che Pardo usa almeno sedici volte a partita. La prima è a fine primo tempo. Il missile terra aria di Rabiot (stasera alla miglior prestazione da quando è arrivato in Italia) sblocca come un tappo la Juventus, fin lì in crescita ma impacciata e goffa dentro l’area. Se la Lazio avesse chiuso il primo tempo in vantaggio, chissà. La seconda sliding doors è una specie di cortometraggio che va in onda tra il minuto 52 e il minuto 60. Milinkovic Savic prende la traversa, Inzaghi fa dei cambi non molto comprensibili (basta con Patric, dai) e la Juve spacca la partita, con il turbo di Chiesa e la freddezza di Morata. Quanto è mancato lo spagnolo ai bianconeri;
- È una stagione difficile per la Lazio, piena di alti e bassi. Le energie europee hanno prosciugato mentalmente il gruppo di Inzaghi, che si sente forse arrivato dove doveva arrivare, senza più margini di crescita. Tra dicembre e gennaio, libera dallo sforzo più mentale che fisico della coppa, la squadra ha espresso il suo miglior calcio e non è un caso. La legnata contro il Bayern, pesante più per il gioco che per il punteggio, sembra aver lasciato il vuoto. Dopo il nulla di Bologna, oggi la squadra implode dopo 20 minuti giocati ottimamente. Immobile da un mese e mezzo non è più lui. È lui che soffre il momento della Lazio o è la Lazio che soffre il suo calo?;
- Oggi i cambi della Juventus sono stati Cristiano Ronaldo, Arthur, McKennie e Bonucci. Finalmente arriva ossigeno per Pirlo, che vede la luce alla fine del tunnel dell’emergenza. Questa rosa al completo deve fare paura a tutti. Chiudiamo con una menzione per Bernardeschi, oggi onesto pur nei limiti inevitabili dell’applicazione in un ruolo nuovo. Siamo forse di fronte alla nascita di un terzino sinistro? Chissà.
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