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, 3 Marzo 2021

Considerazioni sparse post Sassuolo-Napoli (3-3)


Il grave errore al 95' di Manolas regala un punto ormai insperato per il Sassuolo che, per quanto visto in campo, ha nettamente meritato il pareggio del Mapei. Un risultato che mette decisamente in salita la rincorsa Champions dei partenopei.


- Partita che definire rocambolesca è poco al Mapei, in cui succede di tutto negli ultimi istanti: al Napoli bastano pochi minuti e una giocata senza alcun senso per trasformare una vittoria fondamentale in chiave Champions in un pareggio amaro che sa tanto di resa;

- Il risultato, tralasciando le modalità in cui si è sviluppato, è quello più giusto per quanto visto in campo: il Sassuolo ha costruito davvero tanto, giocando una gara intensa e mostrando un gioco piacevole e veloce, tuttavia è mancato troppo negli ultimi metri dove forse, senza le mancanze degli azzurri, le reti non sarebbero mai arrivate. Nel complesso, la sfida fra nemici-amici Gattuso-De Zerbi (rivali dai tempi della C con Pisa e Foggia) viene vinta da quest'ultimo;
- Il Napoli paga salatissime le prestazioni gravemente insufficienti del pacchetto arretrato: Maksimovic, Hysaj e Manolas commettono delle leggerezze davvero inaccettabili per dei giocatori con un'esperienza ormai pluriennale nel calcio ad alti livelli. Un ambiente che ha l'abitudine di punire errori del genere;
- Gli azzurri, in realtà, non giocano nemmeno troppo male: i progressi intravisti contro il Benevento domenica scorsa sono stati confermati anche oggi per larga parte del match. Squadra però che ha saputo anche soffrire nel cuore della ripresa, nel momento migliore del Sassuolo quando gli uomini di De Zerbi hanno sfiorato due volte il gol del vantaggio, negato solo dai legni;
- Nel Napoli bene Insigne, sole attorno al quale orbitano tutti i compagni, e unico in grado di mettere costantemente in apprensione gli avversari. Gran prova anche per Di Lorenzo, che riscatta mesi di prestazioni sottotono con un gol e procurandosi il rigore del momentaneo 2-3. Nel Sassuolo sugli scudi Berardi, oggi in serata decisamente di grazia, mentre Caputo dimostra di saper lavorare sporco al servizio del suo capitano. Una strana coppia che però funziona benissimo, e non ha ancora rinunciato del tutto alla possibilità di regalarsi un'estate azzurra.

  • Nato per puro caso a Caserta nel novembre 1992, si sente napoletano verace e convinto tifoso azzurro. Studia Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Napoli "Federico II", inizialmente per trovare una "cura" alla "malattia" che lo affligge sin da bambino: il calcio. Non trovandola però, se ne fa una ragione e opta per una "terapia conservativa", decidendo di iniziare a scrivere di calcio e raccontarne le numerose storie. Crede fortemente nel divino, specie se ha il codino.

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