Considerazioni sparse post Fiorentina-Roma (1-2)
La Roma si conferma grande con le piccole, dimostrando una capacità di reazione importante ai momenti difficili e conquistando 3 punti cruciali per restare aggrappata alla corsa Champions
– Al Franchi va in scena la sfida tra le squadre così così: né la Roma né la Fiorentina posson dirsi davvero deluse dall’andamento della loro stagione, ma di certo nemmeno troppo soddisfatte. La spuntano,meritatamente, i giallorossi, che tornano a casa con 3 punti importantissimi dopo la cocente sconfitta di domenica sera col Milan e restano in corsa per la Champions;
– Il primo tempo è così soporifero che l’unica nota di rilievo è il tredicesimo minuto dedicato al doppio ex Davide Astori, che in questo stadio ha davvero un sapore speciale. Per fortuna la gara si apre e ravviva nel secondo, dove la squadra di Fonseca cerca la vittoria esponendosi alle ripartenze viola guidate da un Ribery sontuoso: non è un caso che la Fiorentina cali con la sua sostituzione, incomprensibile a molti (ed anche a lui stesso), a maggior ragione perché il subentrato Kokhorin non vede palla, a supporto dell’etichetta di oggetto misterioso;
– La Roma si conferma “grande con le piccole”, e non è roba da poco: la squadra di Fonseca impressiona per la resilienza e la capacità di reazione alle sconfitte. Conquistar punti con le piccole è cruciale in ottica classifica, e i ragazzi del tecnico lusitano paiono averlo capito benissimo. Come se non bastasse, sanno farlo nonostante assenze importanti ed una spaventosa tendenza all’autogol (stavolta l’autore è uno Spinazzola in versione “fa e disfa” dopo il gol del momentaneo vantaggio, ma è l’intera fase difensiva a claudicare vistosamente contro le ripartenze veloci);
– I giallorossi avvalorano la tesi per cui a calcio vince chi ha il centrocampo migliore: già detto della difesa, in attacco Dzeko manca come l’aria (soprattutto perché Borja Majoral lo fa rimpiangere ancora una volta), ma il duo Pellegrini-Diawara stasera è quasi perfetto, con il secondo che sigla anche il gol decisivo. Spiace per l’infortunio di Veretout (che pare serio come quello di Castrovilli), perchè il reparto si stava dimostrando decisamente tra i più solidi dell’intero campionato;
– La Fiorentina onestamente fa pochino, non sfrutta le ripartenze e mostra una debolezza caratteriale pericolosa: la difesa, sino a quel momento autrice di una buona prova, sbava a 2 minuti dalla fine, nel momento meno opportuno. Un errore pesantissimo che lascia non poco amaro in bocca alla squadra di Prandelli, e la costringe a doversi ancora guardare alle spalle in ottica salvezza.
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