Considerazioni sparse post 26a giornata di Premier League
Manca un terzo di campionato, ma il City ha già messo in tasca la Premier. Anche perché una diretta rivale non esiste.
- Come se ce ne fosse ulteriore bisogno, l'ultimo weekend di Premier League ha confutato tutti i sospetti: il Manchester City – con un terzo di campionato da disputare – ha già cominciato ad instradarsi verso il trofeo di campione inglese. Sabato scorso all'Etihad Stadium la corazzata di Guardiola ha sorpassato il masso West Ham per 2-1 con i timbri di Dias e Stones, gli scudi difensivi della capolista che stavolta si sono travestiti da goleador. Bisogna evidenziare come gli Hammers di Moyes abbiano provato ad infilarsi tra i pochi spifferi dei primi della classe con il gol di Antonio, ma oggi l'armata di Pep è impermeabile. Aggiorniamo gli album delle statistiche: 14 vittorie di fila (20 considerando tutte le competizioni), 62 punti in classifica e 12 tacche di vantaggio dal secondo posto. Nonostante il passo falso, gli Irons restano sempre quarti con 45 gettoni, a +1 dal Chelsea;
- A proposito dei Blues, gli uomini di Tuchel hanno inscenato uno 0-0 nel big match contro il Manchester United. Il manager tedesco alla guida dei londinesi continua a non perdere, ma serviva un successo per dare una sterzata nella rincorsa alla Champions. Hudson-Odoi a tutta fascia convince, invece mancano come l'aria i gol di Werner. Lo United pareggia ancora a reti bianche contro il Chelsea, va a +1 dal Leicester terzo, ma ora la lotta per le piazze che vanno dalla seconda alla quarta è un calderone più incandescente che mai;
- Detto che i Foxes di Rodgers hanno vissuto tre giorni da incubo, prima venendo eliminati ai sedicesimi di Europa League e poi capitolando domenica in casa contro l'Arsenal decimo per 3-1 (era sopra 1-0 il Leicester prima di subire le reti di David Luiz, Lacazette e Aubameyang), Vardy e soci con 49 punti sono in terza posizione. Da Liverpool arrivano notizie incoraggianti, più che altro i Reds - a un punto di distanza dal Chelsea - riassaporano il successo a seguito di quattro k.o. filati espugnando 2-0, con timbri di Jones e Firmino, il manto dello Sheffield United sempre più fanalino di coda. L'Everton nel monday night ha messo al tappetto il Southampton 1-o con gol del solito Richarlison e dovesse trovare tre punti nel match da recuperare, balzerebbe in quarta fila in solitaria;
- Segnaliamo la gran domenica del redivivo Bale che al Tottenham Hotspur Stadium ha dato spettacolo col suo mancino soave, siglando una doppietta ed un assist nel massiccio 4-0 inferto dagli Spurs al Burnley. Serve una striscia di alcuni hurrà di seguito alla banda di Mou per risalire sul treno Champions, per cui potrebbe inaspettatamente strappare il pass l'Aston Villa. I Villans hanno invaso vittoriosamente 1-0 il campo del Leeds (marchio decisivo di El Ghazi) e con due turni da recuperare si catapultano a 39 gettoni, a -6 dal West Ham quarto;
- In zona retrocessione il Fulham terzultimo ha pareggiato 0-0 in trasferta contro il Palace di Hodgson, anche se i Cottagers hanno bombardato la porta di Guaita, non riuscendo a perforarla. Le Eagles strappano un punto “sfangando” un'altra volta, a seguito dello scalpo di Brighton di una settimana fa, dove hanno gioito per 2-1 tirando 3 volte contro 25. Ad ogni modo per gli uomini di Parker, terzultimi nella lega della terra d'Albione, è il quinto risultato utile consecutivo, così il Fulham è a 23 lunghezze, solamente a -3 dalle pericolanti Newcastle e Brighton. Seagulls che perdono ancora per 1-0 in casa del West Brom penultimo, ma è doveroso raccontare di alcuni episodi tragicomici: il Brighton ha sbagliato due rigori, il primo con Gross che ha preso la traversa, il secondo con Welbeck che ha preso il palo. In più l'arbitro Mason non ha convalidato la punizione segnata da Dunk, e battuta velocemente per sorprendere il portiere avversario Johnston, perché il direttore di gara ha detto di aver fischiato una seconda volta mentre il pallone stava entrando in porta; però assicuriamo che tra intervento del Var e imbarazzo di Mason, si sia capito ben poco.
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