Considerazioni sparse post Atalanta-Real Madrid (0-1)
Provate a dirlo all'Atalanta che la "legge di Murphy" non esiste...
- Quattro anni fa Atalanta-Real Madrid era una partita che si giocava solamente alla PlayStation quando il padrone di casa con una media di 8 ore al giorno davanti alla console ti invitava a casa a giocare senza che tu avessi mai preso in mano un joystick. Oggi vale un ottavo di finale di Champions League e siamo qui a scrivere che se alla Dea non fosse andato male più o meno tutto quello che poteva andare male, probabilmente questa partita l'avrebbe anche potuta vincere. Ma il mondo dell'ipotetico nel calcio non esiste.
- Zidane e Gasperini mostrano il rispetto reciproco che entrambi meritano e studiano un piano gara basato sui pregi della propria squadra con l'obiettivo di tirare la coperta dell'avversario fino a scoprirne i punti deboli. Per 18 minuti è una partita vera, fatta di duelli a tutto campo piuttosto divertenti, poi una combinazione micidiale del centrocampo del Real Madrid smarca Mendy, Freuler viene espulso, l'Atalanta perde anche Duvan Zapata e i piani gara saltano completamente per aria. Per i restanti 72 minuti l'Atalanta gioca in uno in meno, ma francamente non se ne accorge nessuno.
- Il Real Madrid è in emergenza, non vogliamo negarlo. Ma un'emergenza che ti mette nella condizione di schierare un rombo con Casemiro, Kroos, Modric e Isco è un'emergenza che parecchie squadre italiane si accollerebbero volentieri. La qualità del palleggio dei "blancos" è davvero strepitosa (e come potrebbe essere il contrario con quei 4 lì?), ma nonostante ciò, le idee in fase offensiva sono poche e pure confuse. Per risolvere la partita ci vuole un destro a giro del terzino sinistro Ferland Mendy. E questa, signori e signore si chiama "legge di Murphy". Almeno per l'Atalanta.
- Non vogliamo lasciare che una giocata estemporanea come quella di Mendy cambi il nostro giudizio sulla performance difensiva dell'Atalanta, per descrivere la quale avevamo in programma di scomodare le frasi della sigla di Narcos. Toloi, Romero e Djimsiti giocano una gara sontuosa e Maehle e Gosens non sono da meno. Pessina è probabilmente il motivo per cui nessuno si accorge dell'inferiorità numerica dato che è ovunque sul campo. La nota stonata della serata risponde al nome di Josip Ilicic, che entra nel momento più delicato con le caratteristiche perfette per far rifiatare i suoi e mettere in difficoltà il Real Madrid, ma mette in campo solamente svagatezza e indolenza.
- Lo 0-1 è certamente il risultato peggiore che l'Atalanta potesse chiedere a questa gara d'andata. A Valdebebas il Real non avrà Casemiro, ma con tutta probabilità recupererà giocatori importanti che per la partita di questa sera non erano nemmeno stati convocati. La Dea ha però dimostrato di non avere alcuna paura e la storia di Atalanta, all'interno della mitologia greca, comincia proprio con un'impresa di caccia su un terreno assai complicato. Proprio lo stesso tipo di impresa di cui ha bisogno la squadra di calcio che ne onora la memoria.
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