, 21 Febbraio 2021
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Considerazioni sparse post Milan-Inter (0-3)


Dopo il sorpasso, l’Inter accelera e prova la fuga. 


- Divieto d’ingresso allo stadio, ma libertà di assembramento per migliaia di persone fuori dallo stadio, senza alcun controllo e Polizia che arriva in ritardo nonostante il tutto fosse stato annunciato da giorni: fotografia dell’ipocrisia e della disorganizzazione italiana, dove la gente è costretta a sacrifici per seguire le regole, ma ai tifosi tutto è permesso. Fateci un piacere, cari politici: a questo punto riaprite parzialmente gli stadi, le attività e non prendete tutti per il culo;

- In questo momento della stagione, la differenza di condizione psicofisica tra le due squadre è evidente: dopo l’inizio difficile, l’Inter ha ingranato come previsto e viaggia sulle ali dell’entusiasmo, con una rosa che senza coppe è abbondante al punto da considerarsi nettamente favorita per la vittoria finale. Al contrario, il Milan sembra da tempo avere finito la benzina, dopo un anno ad altissimi livelli, e ora è costretto a gestire le energie con risultati tutt’altro che apprezzabili;

- Alessio Romagnoli è un problema per il rossoneri: è ora di dirlo chiaramente. Non ha la personalità per fare il capitano, come confermato dalle sue parole dopo la partita con lo Spezia, né tantomeno per essere titolare in una squadra che punta in alto. Chi scrive è il primo ad avere creduto in lui al suo arrivo, col pensiero che “ha ottime potenzialità e crescerà, limando i difetti in marcatura”, ma i fatti dicono che sia ancora fermo al palo, se non addirittura regredito. In rosa ci sono alternative, ma Raiola…;

- Parliamo di allenatori: fino ad un paio di mesi fa, pareva che Conte fosse il peggiore tecnico al mondo e Pioli il migliore. Si arriva nelle fasi calde della stagione e si vede un’Inter totalmente stravolta dal suo tecnico, che nel frattempo ha trovato il modo di far convivere Brozovic ed Eriksen, aumentando la qualità a centrocampo e trasformando Perisic in un esterno a tutto campo. Nel frattempo, l’allenatore rossonero sta faticando a gestire il momento di scarsa condizione dei suoi e non accenna ad un cambio di modulo, che invece aiuterebbe a gestire i problemi conseguenti in mezzo al campo. Come in tutte le cose, ci vuole equilibrio. Arriverà, anche da parte di chi commenta;

- Sarebbe ingeneroso cercare soltanto “un” migliore in campo nell’Inter di oggi: partendo da Handanovic, decisivo nell’unico momento difficile dei suoi, passando per una difesa sempre più blindata, fino ad arrivare alla devastante coppia d’attacco formata da Lukaku e Lautaro. La vittoria è netta e meritata, così come il primo posto in classifica che premia la squadra migliore. Il contraccolpo psicologico potrebbe pesare sul Milan, che ora deve pensare soltanto a lasciare tutto alle spalle e ricominciare a lavorare a testa bassa per il suo vero obiettivo: un posto nelle prime quattro.

Autore

  • Matteo Tencaioli. Classe 1980, da sempre diviso tra la professione di programmatore e l'amore per il giornalismo. Ama parlare di sport, in particolare di calcio e tennis. Conteso tra lavoro e famiglia, suo più grande amore, fa a sportellate tutti i giorni con il sonno per trovare il tempo di coltivare anche le proprie passioni.

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