Considerazioni sparse post Genoa-Napoli (2-1)
Alla crisi tecnica degli azzurri si aggiunge ufficialmente anche quella di risultati.
- Continua la crisi tecnica degli azzurri, cui si aggiunge ufficialmente dopo stasera anche quella di risultati: brutta sconfitta per 2-1 contro il Genoa. Verdetto di Marassi a ben vedere un po' troppo severo;
- Severo non per i numeri, che pure (limitandoci solo alla prima frazione) dicono di 13 tiri a 2 in favore degli azzurri. Andando a ben vedere, questo dato significa poco se, di questi 13 tiri, più della metà sono oltre i 25 metri e frutto più della frustrazione e del caso che di una manovra ragionata, mentre i 2 del Genoa sono sostanzialmente singolar tenzoni fra Pandev e Ospina, gentilmente offerti da una fase difensiva degli azzurri degna di un film horror;
- È più la reazione, anch'essa figlia più della rabbia e della foga, vista nella ripresa che avrebbe meritato altro destino per il Napoli. Una reazione sì tardiva, perché più di un tempo è stato letteralmente consegnato agli avversari, ma veemente che si è infranta anche grazie a una giornata di grazia di Perin;
- La cura Ballardini prosegue i suoi frutti: il Genoa sotto la sua guida tecnica è tutt'altra squadra. Quadrata, cinica, eccellente nelle due fasi. I suoi sembrano sotto l'effetto di un incantesimo che ha aggiustato tutte le storture che appesantivano il gioco precedentemente: la salvezza si fa sempre più vicina;
- Badelj è eccezionale su Demme, dando il là ad entrambi i gol di un sempreverde Pandev. Perin mette, specie nella ripresa, una grossa firma sull'impresa. Nel Napoli bocciati nessun difensore in particolare, ma in generale tutta la fase difensiva. Davanti encomiabili Lozano e Politano, ultimi ad alzare bandiera bianca.
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