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, 6 Febbraio 2021

Considerazioni sparse post Atalanta-Torino (3-3)


Gasperini sbaglia, Nicola no. L'Atalanta butta via due punti dorati, il Toro si prende un punto di platino.


Gara spettacolare che non ci ha mai fatti staccare dal divano. Lato A del match elettrizzante, l'Atalanta straborda e va sul 3-0. Il triplo vantaggio sembra indirizzare la prua della gara verso Bergamo, ma in realtà gli orobici sentono l'ombra del Torino che sul tramonto della prima parte segna due gol in un amen. Nel Lato B meno spettacolo ma belle giocate tecniche, come la torsione di Bonazzoli che fa prendere al Toro un punto dorato;

- La prima frazione esprime lo yin e lo yang dell'Atalanta. Yin quando si tratta di pressare alto e offendere in velocità la retroguardia avversaria in maniera devastante, tanto da produrre tre reti nel giro di sei minuti con le prelibate firme di Ilicic, Gosens e Muriel. Lo yang quando si fa infilare alle spalle per errori individuali dei suoi difensori (vedi Palomino che atterra Belotti e dal rigore lo stesso Gallo segna in ribattuta dopo la parata di Gollini) e perché a volte spegne l'interruttore e non sa gestire i momenti del match, tanto da andare all'intervallo sopra solo 3-2, vista pure la marcatura di Bremer;

- Nel secondo atto di gara Singo prende una traversa, Miranchuk un palo, ma i cambi di Nicola saranno decisivi, perché Verdi confeziona l'assist su punizione per la zuccata di Bonazzoli, altro subentrato. Non convincono invece i cambi del Gasp: fuori Ilicic e Muriel, i migliori dei suoi, e dentro Zapata e Miranchuk. Il russo ha pure sciorinato buone cose, ma Duvan non è entrato come doveva;

- Dopo la sconfitta contro la Lazio, altro passo falso della Dea che potrebbe rimpiangere come il pane a fine anno i due punti persi in rimonta oggi. Ruggeri purtroppo è stato mangiato da Singo nel primo tempo, mentre Malinovskyi non è quello di un anno fa. Inoltre il turnover scientifico di Gasperini - in vista della semifinale di ritorno di Coppa Italia - non ha funzionato, piuttosto il tecnico bergamasco deve far capire ai suoi che non si può andare sempre a mille all'ora per vincere;

- Dall'altra parte gli ospiti hanno tirato fuori il Vecchio Cuore Granata. La rumba e i tre gol subiti nel primo tempo (Sirigu, in un'annata pessima per i suoi standard, è colpevole su due reti incassate) potevano abbattere un elefante. Invece Belotti e co – a proposito, saremo ripetitivi, ma il Gallo merita palcoscenici migliori di quelli Granata – hanno dato prova di possedere grande forza mentale e fisica, recuperando tre reti e impacchettando un pareggio che vale più di un singolo gettone in zona salvezza. Ampio merito deve essere dato al neo tecnico Nicola, sedutosi da circa venti giorni sulla panchina torinese e che sta provando a sistemare i cocci lasciati dalla gestione Giampaolo, difatti Nkoulou è tornato titolare e si è subito visto il neo arrivo Mandragora.

  • Carlo Cecino, giovane trevigiano di belle speranze. Nato il 18/05/1994 durante la meravigliosa notte di Atene, col Milan che sculacciava il Barcellona di Cruijff, si appassiona fin dal primo ciuccio allo sport. Segue con fervore il basket, con i San Antonio Spurs in cima alle ricerche. Entrare nel mondo giornalistico sportivo è il sogno, ma anche diventare il magazziniere dello spogliatoio dei New York Knicks non sarebbe male. Gli idoli sono Valerio Fiori e DeShawn Stevenson, oltre a Federer, leggenda vivente del tennis.

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