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, 4 Febbraio 2021

Recap statistico del girone d'andata


La conclusione del girone d'andata, oltre a segnare la metà esatta dello svolgimento di un campionato, costituisce uno dei principali spartiacque all'interno di una stagione. Questo momento può essere un'ottima occasione per tracciare un primo bilancio anche a livello statistico: bilancio utile per analizzare quanto successo nella prima parte del campionato, ma anche per capire ciò che potrebbe avvenire in seguito.


Già dopo le prime 7 giornate avevamo fatto un primo recap statistico basandoci sui dati disponibili, consci del fatto che il campione di partite era ancora ridotto e che l'influenza del calendario potesse essere molto rilevante. Ora, con un maggior numero di partite e di dati a disposizione, è lecito aspettarsi considerazioni più solide e fondate, sebbene si potranno davvero tirare le somme solo a fine stagione.

Di seguito, senza la pretesa di essere del tutto esaustivi, verranno riassunti alcuni spunti statistici riguardo le squadre che occupano le prime posizioni della classifica, ponendo particolare attenzione a come le singole situazioni si sono evolute rispetto al precedente checkpoint statistico. I dati di riferimento sono quelli delle prime 18 giornate, forniti da Understat e FBref.

Il Milan sta resistendo

Dopo le prime 7 giornate di campionato avevamo osservato come le statistiche confermassero che le prestazioni e gli ottimi risultati raccolti dal Milan fossero coerenti. La squadra rossonera era tra le migliori in Serie A secondo diversi parametri:

- i non-penalty xG (ovvero gli expected goals dati da tutti i tiri escludendo i calci di rigore);

- xG concessi (ovvero la somma degli expected goals prodotta dagli avversari con i loro tiri, che permette di quantificare la pericolosità generale delle conclusioni che una squadra concede);

- il PPDA (statistica solitamente utilizzata per quantificare l'intensità di pressing, data dal rapporto tra i passaggi concessi agli avversari nei loro primi 60 metri di campo e i gli interventi difensivi effettuati nella stessa zona);

- tocchi nell'ultimo terzo di campo.

Altre 12 giornate sono trascorse e il Milan è rimasto al comando della classifica per tutto il girone d'andata, subendo però due sconfitte significative sul finale contro Juventus e soprattutto Atalanta. Osservando le medesime statistiche, possiamo vedere come i rossoneri abbiano evidenziato una leggera flessione nell'ultimo periodo, almeno per quanto riguarda queste metriche. I npxG ("non-penalty expected goals") hanno una tendenza calante, mentre quelli concessi sono in aumento.

In verde i npxG prodotti, in rosso quelli concessi.

Anche il trend del PPDA è crescente, e non è positivo per questo indice. Nonostante questo risulta difficile imputare i risultati comunque molto positivi del Milan a fattori casuali, non essendosi evidenziate overperformance significative. Va inoltre sottolineato come la squadra rossonera abbia dovuto spesso sopperire all'assenza anche prolungata di giocatori importanti (Ibrahimović, Kjaer, Çalhanoğlu, Bennacer) e più in generale situazioni di emergenza che hanno portato Pioli a coinvolgere spesso seconde linee o adattare giocatori ad altri ruoli, come nel caso di Calabria.

In definitiva, il Milan sembra mostrare un leggero calo a livello prestazionale, ma i risultati ottenuti non sembrano così distanti da quanto prodotto. In questo senso un eventuale peggioramento dei rossoneri dovrebbe quindi passare per un calo delle prestazioni o l'inizio di una fase di underperformance generale.

L'Inter è cambiata

Dopo le prime giornate di campionato l'Inter aveva numeri molto solidi in quasi tutti gli indicatori statistici che stridevano un po' con alcuni risultati e prestazioni messi in campo. Nel proseguimento del girone d'andata l'Inter si è avvicinata al primo posto, ha raccolto un lungo filotto di vittorie consecutive, e nonostante la prematura eliminazione dalla Champions League sembra aver consolidato le sue certezze.

In verde i npxG prodotti, in rosso quelli concessi.

Nella prima parte di stagione Antonio Conte aveva provato a cambiare qualcosa a livello tattico rispetto al passato, con l'inserimento del trequartista davanti al doppio mediano in sostituzione del vertice basso. Questo cambiamento non era pensato solo in funzione di Eriksen, come si poteva supporre, visto che il danese era ben presto finito ai margini delle rotazioni e che in quel ruolo erano stati provati anche altri giocatori, come Vidal e Barella. Il risultato sembrava essere quello di una squadra più aggressiva in pressione e spregiudicata, ma anche più fragile difensivamente.

Viste queste difficoltà, dopo le prime settimane di tentativi, Conte è tornato sui suoi passi, riportando Brozovic davanti alla difesa con accanto due mezzali. Una scelta conservativa, che ha portato la squadra a essere meno aggressiva in pressione ma anche più equilibrata. Guardando il grafico del PPDA si può facilmente individuare il momento, nella seconda metà di novembre, in cui questi correttivi hanno iniziato ad essere applicati.

Il PPDA è aumentato in modo evidente, con alcuni picchi anche molto elevati, a conferma dell'atteggiamento più accorto in fase di pressione della squadra nerazzurra. Anche i trend dei npxG rispecchiano le scelte dell'allenatore: l'Inter crea meno pericoli, ma concede anche un numero inferiore di occasioni agli avversari.

La Juventus sta migliorando

Nel focus statistico di novembre si sottolineava come la Juventus avesse numeri discreti per quanto riguardava npxG prodotti e concessi, mentre le statistiche relative a intensità di pressing e recupero del pallone fossero ancora modeste. Questo aspetto in particolare era in contrasto con i desiderata di Andrea Pirlo, che aveva indicato proprio pressione aggressiva e riconquista rapida del pallone come princìpi cardine del suo progetto tattico.

Al termine del girone d'andata la Juventus ha migliorato il suo posizionamento rispetto alle altre squadre secondo molti indicatori, con la seconda migliore prestazione difensiva per quanto riguarda i npxG concessi.

Anche il PPDA è migliorato ed ora la Juventus ha il valore più basso di tutta la Serie A. In questo ha contribuito anche il contestuale aumento dell'indice di quasi tutte le squadre che precedevano i bianconeri, in particolare dell'Inter che dopo le prime 7 giornate aveva il valore dell'indice di pressione più basso. Come sempre il PPDA può però fornire solamente una misura quantitativa dell'intensità di pressing, non permettendo di valutarne l'efficacia o di descrivere il tipo di pressione effettuata. In particolare il totale di pressioni riuscite della Juventus, misurato da FBref, suggerisce che non sempre l'intensità del pressing è accompagnata da una buona riuscita.

In generale, almeno per quanto riguarda i principali indicatori statistici, la Juventus sembra proseguire in un percorso di consolidamento, che nonostante alcuni passaggi a vuoto ha comunque permesso alla squadra bianconera di mantenersi in scia del Milan e delle altre inseguitrici, in attesa del recupero della partita contro il Napoli.

L'underperformance della Roma

Già dalle prime giornate di campionato la Roma era la squadra che produceva più npxG in Serie A, primato mantenuto anche al termine del girone d'andata. Si è però confermata anche l'underperformance offensiva che ha portato la Roma ad essere la squadra con il tasso di conversione dei npxG più basso tra quelle di vertice al giro di boa. Si tratta in parte di un limite strutturale dovuto alle caratteristiche di alcuni interpreti, in particolare Dzeko, che storicamente non riesce a concretizzare la grande quantità di occasioni che si costruisce.

Differenza tra non-penalty goal segnati e non-penalty xG.

Anche per quanto riguarda la prestazione difensiva i buoni numeri in termini di xG concessi vengono appesantiti da un'underperformance che allontana i giallorossi dalle squadre che subiscono meno reti.

Il PPDA è rimasto stabile, ma la Roma è ancora una delle squadre che fatica di più nel trarre vantaggio dalla propria fase di pressione. Ad esempio, i giallorossi hanno chiuso il girone d'andata con il valore peggiore della Serie A secondo il parametro dei pressing vinti conteggiati da FBref, con una percentuale di riuscita piuttosto bassa (28%).

L'Atalanta ha saputo adattarsi

Nella prima parte di stagione l'Atalanta si è confermata una delle squadre migliori del campionato, con prestazioni molto solide in termini di produzione offensiva e pressing. Il momento di svolta per la Dea è arrivato con l'improvvisa esplosione della situazione legata a Gomez, che ha portato alla recente cessione dell'argentino al Siviglia. L'uscita di scena di un giocatore così importante per la squadra, seppur in parte compensata dal ritorno ad alti livelli di Ilicic, poteva risultare davvero difficile da affrontare.

Dopo un breve periodo di assestamento, il giocatore che ha per ora sostituito il Papu è Matteo Pessina. Nessuno degli altri centrocampisti in rosa poteva essere considerato simile al Papu, ma Pessina è forse quello più diverso dall'argentino, rispetto ad altri compagni come Malinovskyi e Miranchuk. In un interessante pezzo su Calcio Datato viene approfonditamente discusso il diverso contributo apportato da Pessina alla squadra a livello tattico. Le implicazioni di questa transizione sono apprezzabili anche osservando le statistiche. Seppur con un andamento molto irregolare (come nel grafico dei npxG, ricco di picchi molto alti o molto bassi) l'Atalanta è riuscita a mantenere prestazioni offensive stabili, con buoni livelli di npxG prodotti e deep completion realizzate.

Quest'ultimo indicatore in particolare, che consiste nel numero di passaggi completati in un raggio di 20 metri dalla porta avversaria escludendo i cross, è un buon indice della capacità di una squadra di imporre supremazia territoriale sugli avversari.

L'introduzione di un giocatore più fisico e dinamico ha influenzato positivamente la fase di pressione, come dimostra il trend crescente per quanto riguarda il PPDA (in calo) e la percentuale di pressioni vinte, la migliore in Serie A.  Anche la tendenza dei npxG concessi, al termine del giorne d'andata, è positiva. Al di là delle dinamiche con Gomez, Gasperini è riuscito a correggere in corsa l'assetto della sua squadra, inserendo al posto dell'argentino un giocatore di minor talento ma in grado di fornire un ulteriore contributo in termini di intensità e fisicità.

Solo il girone di ritorno potrà dire se questa soluzione permetterà all'Atalanta di mantenere sul medio-lungo periodo gli elevati livelli di performance a cui ci ha abituati.

La fase difensiva del Napoli

Il Napoli continua ad avere una delle prestazioni difensive migliori del campionato. Nelle prime giornate gli azzurri erano la squadra ad aver concesso, per distacco, meno xG agli avversari, e il girone d'andata si è concluso con la migliore prestazione della Serie A, davanti alla Juventus. Il Napoli è stata la squadra migliore anche per un altro indicatore difensivo, le deep completions concesse. Questo valore è dato dal numero di passaggi concessi agli avversari in un raggio di 20 metri dalla propria porta, cross esclusi.

Non-penalty xG concessi. Il colore della barra è dato dalla pericolosità media dei tiri in porta subìti.

Il Napoli ha continuato ad avere un atteggiamento piuttosto prudente in fase di pressione, ed è di gran lunga la squadra tra quelle di vertice ad avere il peggior valore di PPDA, il quindicesimo in Serie A. La pressione è quindi selettiva e limitata, ma quando applicata l'efficacia è buona, con la seconda miglior percentuale di successo delle azioni di pressing (31,7%), dietro l'Atalanta.

PPDA e percentuale di riuscita delle azioni di pressing.

Un altro elemento caratterizzante dello stile di gioco del Napoli è sicuramente quello della costruzione bassa insistita ed elaborata, testimoniato dal più alto valore del girone di andata del cosiddetto Opponent PPDA, ovvero il rapporto tra i passaggi completati nei propri primi 60 metri e gli interventi difensivi tentati dagli avversari.

Per quanto riguarda la produzione offensiva, comunque discreta, sarebbe probabilmente ingiusto non soppesare le prolungate assenze di Osimhen e Mertens, fondamentali per il gioco di transizioni di Gattuso e per dare qualità negli ultimi 30 metri. Il generale il Napoli ha continuato ad appoggiarsi soprattutto su un'efficace fase difensiva e sui propri principi più caratterizzanti, in attesa forse di mostrare qualcosa di nuovo sul fronte offensivo quando le condizioni lo permetteranno.

La Lazio

Dopo un inizio di stagione non semplice in campionato nelle ultime settimane la Lazio sembra essere in ripresa, come testimoniano le importanti vittorie nel derby e contro l'Atalanta. Guardando ai volumi degli xG prodotti e concessi, i numeri appaiono però inferiori a quelli del gruppo di squadre di vertice. Il trend però è in crescita, come gli ultimi risultati in campionato suggeriscono. Quello che per il momento sembra essere un fattore cruciale nel rendimento della Lazio è la capacità di conversione delle occasioni create.

Non-penalty xG prodotti. Il colore della barra è dato dalla percentuale di conversione dei npxG.

La Lazio è la seconda miglior squadra della Serie A, dopo la Sampdoria, per rapporto non-penalty goal/npxG e quasi tutti gli uomini offensivi stanno evidenziando un'overperformance realizzativa. Ciro Immobile in particolare sembra essere in una di quelle stagioni in cui riesce a tenere altissimi livelli di performance in questo senso.

L'Udinese poteva raccogliere di più

L'Udinese della prima parte di stagione è probabilmente la più notevole anomalia statistica della Serie A. Ha una delle migliori difese del campionato, con una prestazione in termini di npxG concessi che si attesta su livelli comparabili a quelli delle migliori squadre di Serie A. Il PPDA evidenzia un atteggiamento in fase di pressing abbastanza conservativo, mentre i numeri relativi alla produzione offensiva sono più che discreti. La squadra friulana fa parte del ristretto gruppo di squadre ad avere una differenza positiva tra npxG prodotti e concessi, e ha concluso il girone d'andata con un valore migliore rispetto a Milan e Lazio.

Differenza tra npxG prodotti e concessi.

Il problema più evidente della squadra di Gotti è stata la conversione delle occasioni create in gol, e il principale artefice è stato Kevin Lasagna. L'attaccante passato al Verona ha avuto una performance semplicemente scadente in fase di finalizzazione, segnando solo due gol a fronte di oltre 7.5 npxG. Questa prestazione ha pesato di riflesso anche sulle statistiche di De Paul, che ha messo a referto solo un assist nonostante più di 7 expected assist.

I friulani hanno sostituito l'attaccante italiano con un giocatore totalmente diverso, Llorente. Lo spagnolo non potrà offrire lo stesso contributo di Lasagna nelle fasi di pressione, attacco della profondità, e transizione, ma probabilmente ciò che gli verrà richiesto fin da subito sarà soprattutto migliorare la concretizzazione della mole di gioco che la squadra è già in grado di produrre.


  • Nato a Forlì nel 1994. Laureato in Ingegneria Informatica e ora ricercatore presso l'Università di Bologna. Amante del calcio, malato di Inter e fantacalcio, tenta ostinatamente di razionalizzare il gioco attraverso numeri e statistiche, ma rimane piacevolmente incantato dalla sua irrazionale imprevedibilità.

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