Considerazioni sparse post 21esima giornata di Premier League
Il Liverpool vede le sue azioni in risalita, ma il City continua a vincere.
- Prosegue la giostra della Premier League e la litania è sempre la stessa: poche certezze, infinite sorprese dietro l'angolo, una sorta di luna park dalle attrazioni inattese e sbalorditive ogni volta che ci metti piede;
- Partiamo dall'unico caposaldo consolidato da alcune settimane: il Manchester City ha preso la strada maestra e non vuole interrompere il suo cammino fruttuoso. Sabato contro lo Sheffield, nel più classico dei testacoda, nonostante qualche sasso incontrato per strada ha superato l'ostacolo allenato da Wilder per 1-0 con timbro di Gabriel Jesus e i Citizens mantengono la vetta a 44 punti. Chi sta perdendo quota è lo United, che stava forse overperformando fino a quindici giorni fa. All'Emirates zero a zero e spettacolo rimandato tra i Red Devils e i Gunners che nei primi anni 2000 si contendevano il titolo. Nelle ultime quattro la banda di Soljskaer ha fatto quattro punti, anche se resta a -3 dai cugini, sebbene con un match in più. L'Arsenal bazzica sempre nel guado di metà classifica;
- Chi nella Borsa della Premier vede le sue azioni in risalita è il Liverpool. Dopo il sacco di Tottenham nel nord di Londra di giovedì, ieri sempre nella capitale londinese la “Klopp band” ha sbancato per 3-1 un terreno ostico come quello di un West Ham che veniva da quattro successi in fila. Salah con una doppietta ha rullato gli Hammers e i Reds – a 4 dal City ma con una gara in più – vogliono tornare quel team che equivale ad una cornucopia di azioni offensive e di un calcio offensivo. Il Tottenham al contrario sta per inabissarsi in un buco nero e nelle ultime otto gare ha collezionato quattro k.o., di cui l'ultimo agguantato ieri a Brighton. Non c'era Kane e si è sentito eccome nell'economia del gioco del team di Mou che non sta trovando continuità in campionato. Il guastafeste è Troussard che condanna gli Spurs per 1-0 e al momento fuori dalla zona Europa;
- Si segnala la prima gioia di mister Tuchel alla guida del Chelsea dopo il pari nell'infrasettimanale contro il Wolwerhampton. Ieri a Stamford Bridge i Blues hanno domato per 2-0 il Burnley. In rete due difensori, ossia Azpilicueta e il redivivo Marcos Alonso, rispolverato dalla naftalina in cui lo aveva riposto Lampard. Il manager tedesco ha innovato subito la rosa proponendo il 3-4-2-1, con Rudiger braccetto difensivo al posto di Zouma e Hudson-Odoi a tutta fascia destra che è stato forse il migliore. Davanti Werner e Mount dietro ad Abraham hanno sfoggiato meccanismi intriganti ma da perfezionare, con Havertz e Ziyech non presente nell'undici titolare ma che non possono non imporre la loro qualità;
- In coda, ecco i passi falsi dietro l'angolo del secondo turno di ritorno. Marcano visita Everton e Leicester in due scontri che alla vigilia sembravano indirizzare le strade verso Toffees e Foxes. Al contrario, le due formazioni che aspirano a navigare in acque nobili-borghesi del campionato d'Oltremanica, sono cadute in casa rispettivamente con Newcastle e Leeds. Per i Magpies, sulle cui ali soffiavano venti di crisi, tre punti di platino nella rincorsa salvezza grazie alla doppietta di Callum Wilson, attaccante che nei bassifondi tende ad incidere. Per la truppa di Bielsa un 3-1 al King Power Stadium con Bamford a fare il bello e il cattivo tempo (gol e assist per lui). Alle squadre di Ancelotti e Rodgers manca un penny per fare una sterlina – o forse pesano le assenze di Allan in una, e di Vardy nell'altra – mentre il Leeds è l'unica neopromossa che con tutta probabilità si godrà anche l'anno prossimo un posto al sole.
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