Considerazioni sparse post Torino-Fiorentina (1-1)
Il Torino, pur giocando quasi mezz’ora in 11 contro 9, resta l’unica squadra a non aver mai vinto in casa in serie A.
- È stata una bella partita ed onestamente la cosa ci ha quasi sorpreso. Purtroppo per i Granata però, neppure oggi, nella giornata in cui la Regione Piemonte ha approvato un disegno di legge che istituisce la “Giornata in memoria del Grande Torino”, è arrivata la prima vittoria in casa stagionale;
- Segnali e coincidenza a parte, la cosa più preoccupante per il Torino è che la squadra di Nicola ha disputato quasi 30 minuti in 11 contro 9. Sono stati i 30 minuti però giocati peggio dal Torino, che fino all prima espulsione Viola si era fatto preferire alla squadra di Prandelli per voglia, piano gara ed occasioni da gol;
- Dal 71esimo in poi però, il buio più totale. In 11 contro 9 il Toro ha sentito terribilmente la pressione di dover vincere a tutti i costi ed ha rinunciato completamente a giocare, accontentandosi di crossare in maniera sconclusionata e ripetitiva dalla trequarti. Belotti al 89esimo evita il dramma sportivo;
- Vogliamo fare un plauso a Cesare Prandelli, spesso criticato anche su questi canali. La scelta di togliere Venuti e non rinunciare una volta rimasto in 10 a nessuno tra Ribery, Bonaventura e Vlahovic, è stata coraggiosa ed azzeccatissima. Ha permesso alla Fiorentina di poter continuare ad essere pericolosa (almeno fino alla seconda espulsione) ed il fatto che il gol (bellissimo) l’abbiano proprio confezionato Ribery e Bonaventura è la giusta ricompensa per l’audace decisione presa;
- Capitolo singoli. Singo ha mezzi atletici spaventosi, ma ha ancora pochi minuti di calcio giocato in gambe e testa. I margini di miglioramento sono sicuramente interessanti. Bene Buongiorno. Belotti e Zaza iniziano a trovarsi con una certa continuità. Nei Viola Castrovilli e Milenkovic (Gallo anche meno però...) compiono due sciocchezze imperdonabili. Il gol di Ribery è di una bellezza rara. Promosso ancora Vlahovic a cui è veramente mancata solo la gioia del gol. Amrabat si esalta nelle difficoltà.
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